“Sull'Etna ogni contrada è un cru, basta una distanza di 2 chilometri tra una vigna e l'altra per avere vini diversi. E noi vogliamo esaltare questa peculiarità che è un unicum, come lo è il fare viticoltura su un vulcano attivo”.
Lo ha detto il produttore siciliano Diego Cosumano nel sottolineare che “la cosa più bella dell'Etna, oltre la natura è l'intreccio di contrade con vigne, una diversa dell'altra, che danno vini variegati per concentrazione e consistenza. Nostro obiettivo è identificare – ha annunciato Cosumano – e caratterizzare il potenziale produttivo di ogni contrada, così come i francesi hanno fatto con i cru, e valorizzare così le diverse espressioni del vitigno Nerello Mascalese che alcuni esperti hanno definito il Pinot nero dell'Etna. E' una fortuna fare i viticoltori in altitudine lungo le pendici del nostro vulcano, godere di una luce e del bel tempo dieci mesi su 12, e ottenere dall'Etna vini che hanno come punto di forza la longevità; si bevono dopo dieci anni senza brutte sorprese”.
L'occasione è la presentazione a Roma ''non dei soliti noti” della produzione dell'azienda vitivinicola fondata nel 2001 dai giovani fratelli Alberto e Diego Cosumano, in una degustazione promossa in collaborazione col ristorante “Dillà” con abbinamento dei gustosi cannoli salati ai pistacchi e piatti a base di tonno e origano 100% siciliani dello chef Andrea Misseri con tre etichette etnee e altre due a base uve Insolia e Chardonnay tutte annata 2014. “Noi siciliani – ha detto il produttore – finora non siamo stati bravi a comunicare quanto sia stata bella in Sicilia l'annata 2014, problematica, invece, nel resto d'Italia. Da noi, l'estate è arrivata a settembre e si è prolungata fino a novembre dando ottime espressioni nelle uve che maturano tardive. Nelle degustazioni fa figo dire – ha ironizzato – che un vino è minerale, ma i terreni vulcanici dell'Etna sono uno scrigno di mineralità sorprendenti”.
L'azienda Cusumano, con sede a Partinico (Palermo), produce oltre 2,5 milioni di bottiglie ed è costituita da diverse tenute per un totale di oltre 500 ettari dei quali 18 tra le contrade Guardiola, Feudo di Mezzo, Solicchiata, Pietramarina e Verzella sul versante Nord del più grande vulcano d'Europa.
C.d.G.