Giovane, appassionato, determinato: lo chef palermitano Benedetto Di Lorenzo si è aggiudicato il campionato italiano di Cous Cous Conad, organizzato nell’ambito della ventiseiesima edizione del Cous Cous fest in corso fino a domenica prossima, 24 settembre, a San Vito Lo Capo, nel trapanese e dedicata quest’anno all’integrazione culturale. Con il suo piatto “Rientro in Sicilia” ha battuto in finale il collega Stefano Zamboni di Rovigo. Gli altri concorrenti in gara erano Antonello Pomata, da Carloforte, sull’isola di San Pietro in Sardegna e la romana Micaela Di Cola. Il cous cous profumato alle spezie bagnato con un brodo dashi allo zafferano, bisque di gambero rosso, sashimi di tonno, jam di pomodoro, mayo alle erbe, perle d’olio d’oliva, polvere di cappero, micro-basilico e crumble piccante di Di Lorenzo, ha convinto sia la giuria tecnica presieduta da Giusi Battaglia sia quella popolare e gli ha permesso di aggiudicarsi anche il premio speciale Bia Cous Cous, dedicato alla preparazione che, più delle altre, è riuscita a valorizzare la materia prima del cous cous.
Classe 1993, diplomato all’alberghiero Pietro piazza di Palermo, il vincitore della keremesse è responsabile di cucina all’Hotel Salastrians di Saint Morits in Svizzera e dal 2021 è anche capo partita ai primi al Blu Restaurant di Locarno. Con il cous cous vincitore, ha voluto celebrare il suo ritorno in terra natìa mescolando tecniche e preparazioni che hanno dato vita da un piatto elegante e gustoso. Sarà lui a rappresentare l’Italia al Campionato del Mondo di cous cous che si terrà nei prossimi giorni sempre a San Vito e metterà a confronto otto nazioni all’insegna dello scambio, dell’integrazione e della pace. È andato, invece, ad Antonello Pomata, chef di Carloforte sull’isola di San Pietro in Sardegna dove gestisce il ristorante “Da Nicolo” e il “Pomata Bistrot”, il premio speciale Unicredit Italia assegnato al piatto che è riuscito a rispettare la sostenibilità ambientale ed economica.
La gara ha impegnato anche giovani chef che si sono sfidati nella Next Generation Student Conad, la competizione dedicata alle nuove generazioni di cuochi, rivolta agli alunni degli Istituti alberghieri italiani. A trionfare con la sua personale interpretazione di cassata a base di cous cous, è stato Alessandro Di Gregorio, classe 2009, dell’Istituto Danilo Dolci di Partinico, che ha avuto la meglio su Julia Nappi della Scuola alberghiera Elis di Roma, Marilù Cimarolli dell’Istituto professionale Migliorini di Finale Ligure (Sv) e Lorenzo Menna dell’Istituto Professionale di Stato Pietro Piazza di Palermo. Una menzione speciale della giuria tecnica è andata a Julia Nappi, della Scuola alberghiera Elis di Roma, per la sua ricetta innovativa, dal titolo “Facciamo alla romana?”, un cannolo croccante preparato con cous cous e albume d’uovo pastorizzato e montato che ha proposto i sapori della carbonara e della cacio e pepe rivisitata. A colpire, oltre alla creatività e all’impegno degli chef che si sono sfidati in gara, è senza dubbio l’atmosfera di grande festa e collaborazione che si respira tutto intorno alla rassegna, ben orchestrata dall’agenzia palermitana Feedback e portata avanti in partnership con il comune di San Vito lo Capo e il sostegno della Regione siciliana e di vari sponsor. Bravi e instancabili anche i ragazzi dell’alberghiero Piazza di Palermo nelle preparazioni dietro le quinte e durante il servizio ai tavoli della giuria popolare.
Il cous cous a San Vito non è, però, solo sfida ai fornelli tra gli chef, ma anche possibilità di degustarlo in diverse varianti. Per tutta la durata della manifestazione, infatti, lungo le strade del paese sono allestite le case del Cous cous nelle quali, per tutto il giorno, vengono serviti piatti che raccontano varie storie di preparazione di questo alimento: da quello sanvitese con pesce da zuppa e spezie a quello algerino con pollo e verdure, da tunisino con agnello e ortaggi al marocchino con carne e ceci, e ancora brasiliano con frutti di mare e latte di cocco a quello della Costa d’Avorio con carni miste e verdure o del Senegal con agnello e vitello. Il Cous Cous Fest è certamente una macchina rodata ma fa piacere notare come tutto funzioni bene anche nella gestione del territorio: dai servizi alla pulizia di vie e piazze, cosa non di secondaria importanza quando le strade sono invase quotidianamente da migliaia di visitatori e turisti.