I consigli di amministrazione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense, riunitisi rispettivamente nelle loro sedi di Bologna, Reggio e Modena, hanno assunto con voto unanime una delibera di indirizzo per dare il via al progetto di fusione tra le tre grandi cooperative di consumatori del distretto adriatico.
Gli obiettivi e contenuti industriali e sociali saranno sottoposti nei prossimi mesi al vaglio delle rispettive assemblee dei soci.
La nuova maxicoop rappresenterà la più grande cooperativa d'Italia con 2,6 milioni di soci, 4,2 miliardi di fatturato, 334 punti vendita (tra cui 45 ipermercati), e 19.700 dipendenti – al netto delle società controllate e partecipate, che operano nei settori finanziario ed assicurativo, del turismo, della comunicazione, delle librerie e dell'immobiliare.
“Con questa scelta – si legge in una nota di Coop Nordest – si vuole contribuire a sostenere e rilanciare ruolo ed efficacia della missione cooperativa sia nelle regioni del nord che del sud del paese, confermando l'idoneità e l'utilità del modello cooperativo anche in realtà sociali molto diverse”.
Coop Estense è nata nel 1989 dall'unificazione tra Coop Modena e Coop Ferrara, ma è attiva anche in Puglia e nella provincia di Matera, in Basilicata. Coop Nordest, invece, ha visto la luce nel 1995 grazie all'unificazione tra Coop Nordemilia e Coop Consumatori Friuli-Venezia Giulia: attualmente opera in numerose aree dell'Emilia, della Lombardia, del Trentino, del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Coop Adriatica, infine, è la cooperativa di distribuzione bolognese con ramificazioni anche in Romagna, nelle Marche e in Veneto.
Se la fusione andasse in porto, potrebbe essere proprio l'attuale presidente di Coop Nordest Paolo Cattabiani il numero uno della maxicoop che nascerebbe. Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, ha accolto la notizia “con grande soddisfazione. È una decisione di grande importanza e anche una chiara indicazione per le cooperative del nostro territorio, chiamate a dare vita a progetti nuovi per rispondere sempre meglio alle esigenze delle comunità e dei cittadini”.
C.d.G.