Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Consorzio Vino Chianti, modificato il disciplinare: rese al ceppo ridotte a 3 chili

22 Febbraio 2017
giovanni_busi_presidente_chianti giovanni_busi_presidente_chianti

Inoltre il limite massimo di residuo zuccherino potrà essere di 4 grammi. Busi: “Sarà garantita una migliore qualità”


(Giovanni Busi)

Diminuire la quantità, incentivando l'ammodernamento dei vigneti, e incrementare la qualità di tutta la denominazione, per essere ancora più competitivi sul mercato internazionale. 

In questa direzione la scelta del Consorzio Vino Chianti di modificare il disciplinare in occasione dell'assemblea dei soci. Anticipata di un anno la scelta di ridurre le rese “a ceppo” da 5 a 3 chili relativa alla produzione dei vecchi vigneti che finora godevano di un regime in deroga. Ciò “permetterà di riequilibrare la Denominazione – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio – garantendo una migliore qualità. Una scelta in linea con quanto deciso dall'ultimo Cda del Consorzio, che nei giorni scorsi ha deliberato la riduzione del 10% della produzione massima di uva a ettaro per la vendemmia 2017 che permetterà di mantenere l'equilibrio della denominazione e metterla in condizione di competere a livello mondiale con le altre denominazioni, com'è doveroso per una realtà che quest'anno compie 90 anni”.

Fra le modifiche al disciplinare, spiega una nota, anche quella relativa al limite massimo di 4 grammi di residuo zuccherino a litro per il vino Chianti Docg e per il vino di tutte le sotto zone. E' stata fatta propria la norma comunitaria che prevede che il contenuto massimo in zuccheri di un vino secco possa essere di due punti superiore al grado di acidità totale del vino. “Con questa modifica – spiega Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio – saremo ancora più competitivi nei mercati orientali, da sempre più sensibili a prodotti più morbidi. I produttori, in questa fase che ci vede impegnati a promuovere il vino toscano in mercati che guardano all'Oriente, potranno così decidere se aumentare leggermente il contenuto di zucchero dei loro prodotti, andando incontro alle esigenze del consumatore di quei territori”.

C.d.G.