Diramati anche gli ultimi dati sulla produzione, registrato un calo del 2,1%. Alai: “Bisogna favorire un più stretto equilibrio tra produzione e capacità di assorbimento dei mercati internazionali”
Uno dei consorzi più importanti e più rappresentativi del Made in Italy del mondo rinnova quasi per intero il proprio Consiglio di amministrazione.
Nuove elezioni per il Consorzio del Parmigiano Reggiano eletti 28 nuovi consiglieri più quattro indicati dagli enti pubblici di Emilia Romagna e Lombardia. Per la nomina del presidente e del vice presidente si dovrà attendere la prima riunione del Consiglio.
Ecco i consiglieri per città. Parma: Andrea Bonati, Giuseppe Caramaschi, Giuseppe Cobianchi, Luca Cotti, Stefano Gonizzi, Mario Gualazzi, Luciano Labadini, Ermanno Mora, Giuseppe Scarica, Monica Venturini. Reggio Emilia: Giuseppe Alai, Mauro Alessandri, Alessandro Bezzi, Marcello Chiesi, Paolo Croci, Ermes Denti, Paolo Guglielmi, Graziano Salsi (presidente di sezione), Giuseppe Zanichelli. Modena: Aldemiro Bertolini (presidente di sezione), Emilio Braghin, Adolfo Filippini, Giuseppe Goldoni, Giordano Toni. Mantova: Sergio Frignani, Pietro Maria Gattoni (presidente di sezione), Luigi Panarelli. Bologna: Angelo Romagnoli (presidente di sezione).
Le elezioni per il Cda non è la sola notizia che giunge dal Consorzio. C’è anche l’ultimo bilancio sulla produzione relativa ai tre mesi del 2013 e non rincuorante, da cui emerge una flessione del 2,1%. Il trend negativo sussiste già dal 2012 anche se la chiusura dell’anno aveva segnato un più 2,3%, in calo comunque rispetto al 2011, secondo quanto dicono i numeri del Consorzio, che aveva incassato invece un +7%. Questi dati – osserva Giuseppe Alai, presidente del Consorzio – ''rappresentano il frutto di azioni combinate, nell'ambito delle quali il peso maggiore è rappresentato dal rispetto di quei piani produttivi nati dalla consapevolezza e dal bisogno di una crescita ordinata che generi un più stretto equilibrio tra produzione e capacità di assorbimento dei mercati internazionali. Un equilibrio che è la prima condizione per una valorizzazione del prodotto non generica, ma il cui risultato si misura nella stabilità e nella difesa dei redditi dei produttori, elemento sul quale si gioca il futuro del comparto e la sua capacità di investimento''. E proprio su questo, ha sottolineato ancora il presidente del Consorzio, ''dobbiamo continuare a lavorare, tanto più nel momento in cui è necessario intraprendere nuove azioni che tengano conto di situazioni assai diverse con le quali ci si misura in un contesto di pesante crisi economica, ovvero con un calo della capacità d'acquisto di molte famiglie italiane da una parte e, dall'altra, con mercati esteri che continuano a crescere a ritmi superiori al 7% annuo''.
C.d.G.