Antonio Benanti non vuole più fare il presidente del consorzio Etna Doc.
Lo ha fatto sapere, letteralmente tra le righe, durante una conversazione con un giornalista (qui il link per leggere larticolo>) in cui si parla dell’Etna Doc e di un bilancio complessivo sui tre anni alla guida del consorzio. Benanti ha fatto sapere che non si ricandida per motivi personali. La scadenza del suo mandato è imminente. Pertanto il bilancio è d’obbligo. Tre anni di tante attività in cui il virus ha dato una battuta d’arresto a progetti, azioni di promozione, aspettative e risultati. E nonostante tutto sono state messe su una serie di iniziative rilevanti: l’avvio di un consorzio che ha già ottenuto l’erga omnes, lo stop ai nuovi impianti e il tetto sulle rese. O ancora la promozione attraverso i canali digitali. Ma anche tanto altro che è servito in questi anni recenti a mettere sotto tutela un territorio del vino straordinario. La coesione dentro il cda degli uscenti Francesco Cambria, Seby Costanzo, Alberto Graci Aiello, Federico Lombardo, Graziano Nicosia e Piero Portale, oltre allo stesso Benanti, ha fatto il resto. E adesso c’è il via libera all’iter per portare la Doc verso una Docg. Obiettivi a cui lavora con competenza Maurizio Lunetta che del consorzio è il direttore. La decisione di Benanti arriva un po’ come un fulmine a ciel sereno. Tra un mese si vota per il prossimo triennio. Bisognerà trovare un successore. Sarà compito del nuovo cda che sara eletto dall’assemblea dei soci. In ballo c’è il futuro di una delle Doc più importanti d’Italia. Ce n’è per approfondire nei prossimi giorni.
C.d.G.
