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Scenari

Consorzio Chianti Classico, si va verso 38 milioni di bottiglie: sarà record di fatturato

19 Agosto 2015
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Il Gallo Nero non batte i numeri del 2004 come produzione, ma lo fa in termini di fatturato: dovrebbe chiudere a 600 milioni di euro

Chianti Classico, si va verso un’annata da record.

Se le vendite dovessero mantenere questo andamento, il consorzio chiuderà il 2015 con 38 milioni di bottiglie vendute, che non è il record (40 milioni di bottiglie vendute nel 2004), ma lo è in termini di valore, visto che il fatturato globale dovrebbe raggiungere quota 600 milioni di euro.
Questo sorpasso dell’annata record del 2004, che fece registrare 400 milioni di fatturato, si avrà perché il Chianti classico è riuscito a collocarsi in una fascia di mercato più alta, vendendo la produzione con un 10, 15 per cento in più. Per cui, se quest'anno una bottiglia di Chianti Classico “basico” esce dalla cantina a 5-6 euro, raggiunge i 9-10 euro una Riserva a cui va il 26-27% della produzione del Gallo Nero, mentre svetta fino a 15 euro la Gran Selezione (circa il 5% della produzione).

Dopo l’annata disastrosa del 2009, quando il consorzio perse il 30 per cento del valore, in questi ultimi anni, le statistiche hanno fatto un po’ “l’altalena”, come ha detto il direttore del consorzio Giuseppe Liberatore.

Solo 2 bottiglie su 10 rimangono in Italia, le altre “volano” all’estero, il mercato che fattura di più per il consorzio. Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, Svizzera, Giappone e Paesi Scandinavi, i paesi che amano di più le bottiglie con il Gallo Nero. Niente Cina, però, dove il posizionamento dei vini francesi non sembra lasciare spazio al Chianti Classico, che appare sul punto di resa. “Abbiamo investito, il ritorno non è quello sperato – dice Liberatore a Repubblica -. Siamo arrivati alla conclusione che in Cina c'è uno spazio eventuale per vini di fascia più bassa di quella del Gallo Nero”.

C.d.G.