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Scenari

Consorzio Barolo, comincia il dopo-Ratti Giochi fatti, Pecchenino verso la presidenza

20 Aprile 2016
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(Orlando Pecchenino e Pietro Ratti)

Dopo due mandati, Pietro Ratti non potrà essere più il presidente del consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. 

Al suo posto, indiscrezioni (che sono quasi una certezza) raccontano di una nomina di Orlando Pecchennino, dell’omonima cantina a Dogliani, in provincia di Cuneo e vicepresidente uscente. Ma è questione di poco. Domani i produttori voteranno e si saprà a breve se le indiscrezioni saranno confermate.

Ratti dunque lascia, dopo due mandati consecutivi. La sua presidenza è iniziata nel 2010 e d è stata confermata tre anni dopo, nel 2013. Ratti, che in una sua intervista aveva definito il Barolo la Ferrari dei vini e il Barbaresco la Maserati, in questi sei anni di presidenza ha tenuto sempre un profilo basso, continuando sulla “non-comunicazione” che definiva in realtà la vera “comunicazione”. “Non facciamo pubblicità, non organizziamo grandi eventi, non studiamo piani di comunicazione e di marketing faraonici – spiegava -. La nostra comunicazione è rappresentata dal nostro prodotto, e soprattutto dai nostri grandi produttori.  Sono loro la forza della nostra comunicazione, sono loro che girano il mondo, che parlano con il pubblico attraverso i loro vini, con le loro storie, le loro anime e le loro personalità. Noi siamo questo, e dobbiamo semplicemente continuare a fare bene e rispettare il nostro territorio e la nostra storia”.

Tra gli obiettivi raggiunti dal consorzio, l’erga omnes, la modifica al disciplinare Barolo e Barbaresco con l’etichettatura Menzioni geografiche e sul tappo, varie modifiche alle attività di promozione e contributi. I dati sull’imbottigliato, però, hanno continuato a riflettere la situazione di mercato. Il mercato estero, però, non ha tradito rispetto a quello interno. E anzi il Barolo è diventato in questi anni recenti una sorta di icone-wine con tutto il valore del peso specifico che una definizione del genere può comportare,
Al posto di Ratti, come detto, dovrebbe arrivare Pecchenino. Anche lui profilo interessante e tutto da scoprire. Il suo Dogliani è stato più volte insignito di vari premi. Ed è un grande conoscitore delle zone del Barolo. Quindi l’uomo giusto per proseguire il lavoro di Ratti.

C.d.G.