Mentre le spedizioni di Champagne tornano al livello precedente la crisi sanitaria con 300 milioni di bottiglie spedite in tutto il mondo e le vendite verso l’Italia crescono in media del 10% l’anno, Comité Champagne lancia “Champagne Education”, un portale dedicato alla formazione dei professionisti del vino.
Disponibile in cinque lingue compresa la versione italiana, vuole rafforzare le competenze degli addetti ai lavori nel dialogo con i consumatori. Il portale è strutturato in cinque aree con un passaggio iniziale da Champagne MOOC, il primo strumento di formazione online sullo Champagne. Il corso ha una durata di cinque ore ed è accessibile 24 ore su 24. Un portale che è il punto di partenza per le attività di formazione in presenza. Due le formule: “Champagne Specialist”, il corso che consente di ricevere una certificazione rilasciata dal Comité Champagne attraverso la rete di centri partner selezionati in tutto il mondo e la formazione personalizzata.
Intanto, dai dati diffusi dall’ente che riunisce tutte le Maison e i viticoltori della regione viticola, il fatturato della denominazione si mantiene superiore ai 6 miliardi di euro.
I consumatori italiani continuano a essere tra i più preparati sullo Champagne: le cuvée di prestigio e gli Champagne a basso dosaggio sono in crescita, rispettivamente del 2,3% (702mila bottiglie) e del 3% (623mila bottiglie). Le cuvée di prestigio rappresentano il 7,1% delle spedizioni in Italia mentre gli Champagne a basso dosaggio il 6,3%.
In generale, Canada, Messico e Corea del Sud sono tra i Paesi con la crescita maggiore negli ultimi 10 anni. In Canada rispetto al 2022 il consumo è raddoppiato raggiungendo i 3,5 milioni, in Messico i volumi sono addirittura triplicati raggiungendo i 2,3 milioni di bottiglie, così come la Corea del Sud che vede una crescita di 4,5 volte.
Forte aumento degli Champagne rosé che sono cresciuti di 5 volte in 20 anni. In crescita anche gli Champagne a basso dosaggio (extra brut e non dosati), il cui volume è aumentato di quasi 70 volte nello stesso periodo, raggiungendo 6,4 milioni di bottiglie nel 2022.
“Con 171,7 milioni di bottiglie, le esportazioni rappresentano oggi quasi il 60% delle vendite totali rispetto al 45% di dieci anni fa”, dichiara Gaëlle Jacquet, direttrice Protezione e Valorizzazione della denominazione Champagne.
“A dimostrazione del dinamismo di alcuni mercati – continua – stiamo estendendo la nostra rete di Bureau. Stiamo aprendo un nuovo ufficio a Stoccolma che lavorerà sui Paesi scandinavi (Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca). Qui c’è stata una fortissima crescita di consumi: +67% in 10 anni”.
La filiera si impegna intanto nello sviluppo sostenibile e stando ai dati rilasciati negli ultimi 15 anni sono state ridotte le emissioni di CO2 per singola bottiglia del 20%, mentre dal 2010 è stato alleggerito il peso della bottiglia del 7%, da 900 a 835 grammi con una riduzione delle emissioni per imballaggi e trasporti pari a 17mila tonnellate di CO2 l’anno.