Pranzo di Natale senza sprechi e pietanze preparate con quello che è avanzato il giorno prima.
Questa è stata la tendenza a tavola per la maggior parte degli italiani per effetto della crisi, su più di una tavola su cinque. Lo ha rivelato l'indagine di Coldiretti/Swg che ha quotato il carrello della spesa nazionale per le feste a 2,5 miliardi di euro,il 10% in più rispetto al 2011. Ma la scelta dei prodotti e dei cibi è stata più oculata per il 32% della popolazione proprio per evitare gli sprechi. E ben il 62% delle persone ha deciso di creare un menu con il cibo avanzato e dando libero sfogo a fantasia e creatività in cucina. Un comportamento a tavola più consapevole e morigerato, così è risultato per il 54% delle famiglie italiane che ha saputo contenere la quantità di cibo avanzata e ha saputo orientarsi sulla qualità scegliendo prodotti del territorio.
“La tendenza a ridurre gli sprechi da parte degli italiani è forse l’unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui in Italia sono aumentate del 9 per cento le persone costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
Ma ecco la spesa per il cenone e il pranzo di Natale stimata dalla Coldiretti: 930 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi; 480 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande; 440 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria; 300 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca; 150milioni di euro per formaggi e uova.
La crisi, come previsto e come riportato dall'indagine Coldiretti/Swg, ha portato all'aumento del numero degli italiani indigenti. Quest'anno sono più di 3,7 milioni di persone, il massimo rispetto agli ultimi tre anni secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’. Dato a cui è legata la crescita del volume di pacchi alimentari e di pasti gratuiti che nei giorni di Natale sono stati distribuiti dalle associazioni no profit.
C.d.G.