A tavola sempre meno esterofilia.
Il consumo di prodotti orto frutticoli nazionali e a chilometro zero cresce in Italia. Crolla invece l’acquisto di frutta esotica. Sempre meno manghi, avocado e guaiave nel carrello degli italiani. Lo annuncia la Coldiretti. Il calo è dell'11 per cento. Del paniere nostrano le prugne segnano il +14%. Ma anche le pesche nettarine (+13%), le angurie (+6%) e le fragole (+3%). Lo studio è stato presentato da Coldiretti al Macfrut a Cesena. Evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini degli italiani con l'abbandono delle mode esterofile del passato ed un ritorno alla genuinità e alla freschezza del prodotto locale. Le importazioni in quantità di datteri, fichi, ananassi, avocado, guaiave e manghi si sono ridotte del 25% ma – sostiene la Coldiretti – anche quelle di banane sono scese del 6% nei primi sei mesi dell'anno.
Se complessivamente la quantità di frutta acquistata dagli italiani è rimasta pressoché stabile (-1,1%) a cambiare, sempre secondo la Coldiretti, sono stati dunque i prodotti messi sul carrello con una positiva tendenza a seguire la stagionalità e a preferire prodotti locali. Una scelta che fa bene alle tasche, alla salute e all'ambiente, perché riduce gli sprechi di petrolio e le emissioni inquinanti provocate dall'importazione dei cibi dall'estero. Basta dire che un chilo di cocco proveniente dal Ghana viaggia per 4.300 km, mentre un chilo di banane dal Perù deve percorrere ben 13.500 km in nave.
C.d.G.