Degustazione a Roma nei saloni dell’Hotel Eden, di via Ludovisi, con la tradizione del Cognac Delamain, che con i suoi 200 anni è un pezzo di storia degli spirits mondiali, è considerata la Nobless dei Cognac. A guidare la degustazione Aristide Chevaillé, export manager di Delamain, insieme a Luca Di Francia, Cognac Educator, ad accompagnare la degustazione Carlo Alberto Sagna, distributore storico dei prodotti Delamain. L’incontro dal tema “Guardiani del Tempo”, rappresenta perfettamente la Maison Delamain che, di generazione in generazione, tramanda la propria filosofia produttiva, riuscendo a scolpire e a modellare un ingrediente essenziale e dimenticato: il tempo. La passione per i cognac più eccezionali si tramanda nella famiglia dal 1759, anno in cui James Delamain, originario dell’Irlanda, si stabilì come commerciante a Jarnac. Nel 1824, suo nipote Henri Delamain fondò la Maison Delamain. La Maison vicina al fiume della Charente nell’omonimo dipartimento situato a nord di Bordeaux vede vitati 80.500 ettari, 266 merchant, 120 distillatori, 4.200 viticoltori, 60.000 persone vivono di Cognac, 17.000 vivono di lavoro diretto. Da circa 20 anni accoglie la famiglia Bollinger che è entrata a far parte della Maison Delamain ed oggi presiede alle sorti dell’azienda. Le due famiglie stanno perpetuando la storia insieme sempre con l’obiettivo di essere “guardiani del tempo nella Grande Champagne”.
Infatti, seleziona acquaviti provenienti esclusivamente dalla denominazione “Grande Champagne”, grazie alla composizione dei terreni ricchi di elementi calcarei e gessosi, con ottime capacità di conservare l’umidità negli strati profondi, con grande ricchezza di sedimenti marini. Rispetto agli altri adotta un proprio disciplinare che va oltre quello imposto dalla denominazione, infatti per l’XO, il disciplinare prevede 10 anni di affinamento in botte di rovere francese mentre Delamain prevede circa 20 anni, per l’ XXO, si passa dai 14 anni previsti dal disciplinare ai 40 di Delamain. Altro particolare da non sottovalutare è quello dell’assenza di alcuna aggiunta di zucchero e caramello, il grado alcolico, che non può scendere sotto i 40%, non viene miscelata con acqua ma “arricchita”, all’atto della diluizione del grado alcolico, che non può scendere al di sotto dei 40%, non da acqua semplice, ma da selezioni (fiables), di vecchi cognac. Tanta è l’attenzione ed il rispetto per questo prodotto che le bottiglie vengono “bagnate” con lo stesso Cognac prima di essere confezionate. Si può definire una Maison artigianale a conduzione familiare per l’attenzione e la qualità dei prodotti. Le acquaviti sono quindi affidate alle cure di Dominique Touteau, il capo cantiniere presente da circa 40 anni, e la Maison utilizza esclusivamente vecchie botti di rovere francese. Nove litri di vino producono 1 litro di Cognac che viene distillato nell’alambicco in rame a fuoco diretto cosiddetto Charentais a ciclo discontinuo. I legni con fibre dense limitano l’apporto di tannini a favore di sapori più fruttati con sfumature uniche. Questo processo permette di preservare la finezza originale del Cognac Delamain, ma in cambio implica un periodo di invecchiamento molto più lungo, nelle cantine, alternativamente umide, ventilate, fresche e/o temperate. Queste particolari condizioni danno vita ad un Cognac che continua a seguire, decenni dopo, il ritmo della vite. L’uva usata è per il 98% Ugni Blanc, il resto è Folle Blanche, Colombard.