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Scenari

CoFiOl, Chiarelli è il nuovo presidente

31 Luglio 2017
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Oggi pomeriggio il nuovo Cda ha scelto Alessandro Chiarelli come successore di Anna Maria Buccellato, che sarà vicepresidente


(Alessandro Chiarelli – ph Vincenzo Ganci)

Alessandro Chiarelli è il nuovo presidente del Cofiol. Sostituisce la dimissionaria Anna Maria Buccellato

Oggi, nel corso dell'assemblea che si è tenuta a Custonaci, in provincia di Trapani, i soci del consorzio hanno eletto il nuovo Cda, composto da Alessandro Chiarelli (poi eletto presidente), Gaspare Leggio e Pietrp Pace in rappresentanza dei produttori; Anna Maria Buccellato (poi eletta vicepresidente) in rappresentanza dei frantoiani; Domenico Pane in rappresentanza dei confezionatori. Chiarelli, come detto, subentra ad Anna Maria Buccellato, che aveva consegnato le dimissioni qualche tempo fa. Chiarelli, produttore di olio e di vino nella sua Fattoria Manostalla, che si trova nelle campagne tra Partinico in provincia di Palermo e Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, ha un passato da presidente della Coldiretti Sicilia ed è attuale esponente del seggio della Pmi alla Camera di Commercio di Palermo. Il suo incarico sarà fondamentale per gli equilibri che si stanno creando per le elezioni del nuovo Cda che dovrà governare la nuova Igp Sicilia del mondo dell'olio.

Il Cofiol (Consorzio della Filiera Olivicola), nato nel 2011 da un'intuizione di Manfredi Barbera, mette insieme piccoli coltivatori, frantoiani e piccole e medie aziende di confezionamento e vendita con l'obiettivo di rilanciare il territorio ed avere una nuova e più efficiente compagine del tessuto produttivo. Oltre che “aggredire” il mercato in maniera più sistematica, con un prodotto olio extra vergine d’oliva certificato, garantito, ad alto valore aggiunto. Al momento il consorzio è composto da 5 stabilimenti di confezionamento di olio vergine oliva di origine protetta (Dop Monte Etna, Dop Valle del Belice, Dop Val Mazara, Dop Valli Trapanesi, Dop Monti Iblei, Dop Valdemone), una rete di 54 Frantoi che, negli ultimi tempi, ha saputo investire in tecnologia e sviluppo oltre che nelle fonti di energia rinnovabile, 230 olivicoltori e una Organizzazione di produttori (Apom); l’indotto conta su circa 5.000 piccoli coltivatori che conducono i propri uliveti di proprietà. Obiettivo del consorzio è quello di garantire la qualità del prodotto siciliano, un marchio per l’olio di qualità che lo renda unico, in grado di contrastare l’agro-pirateria e incentivare le produzioni di qualità della Sicilia.

C.d.G.