CIBI, un nome semplice da ricordare per la novità che animerà l’Oltrarno fiorentino.
Impossibile dare una definizione sola di questo luogo “polisensoriale” perché al suo interno si può cenare, prendere una particolare miscela di tè nel pomeriggio, guardare e comprare oggetti vintage, fare colazione ed assistere alla presentazione di un libro. Un vero e proprio luogo di incontro che invita a curiosare, e volendo, anche ad acquistare prodotti enogastronomici, oggettistica e libri.
E' il risultato di un connubio di idee e di proposte che confluiscono in Via della Caldaie 12-14r a due passi dalla piazza Santo Spirito. Queste nascono dalle menti di Lirio Mangalaviti, palermitano doc, imprenditore che ha lavorato nell’editoria e nella comunicazione, di Roberto Ciardi, Eugenio Donato Di Paola, Adolfo Pompetti, nonché di Valentina Mugnaini, ex patron del ristorante Canapone Club, Sergio Bianchini, Andrea Burberi e Filippo Farsi, soci di Vintage 04.
Proprio questa squadra fatta da professionisti con background diversi è riuscita ad ideare diverse soluzioni e proposte per i futuri clienti di questo locale. Una cucina aperta fino a tardi pronta ad assecondare tutti tipi di desideri gourmet, dalla colazione fino alla cena, passando per spuntini, merende e degustazioni; tutto attraverso una particolare attenzione ai prodotti utilizzati con un occhio rivolto alla tradizione e uno indirizzato alle nuove sfide contemporanee. In cucina, rispetto rigoroso delle materie prime tramite la selezione di prodotti provenienti da piccoli produttori e artigiani fiorentini, e sul piatto il rispetto del naturale ciclo stagionale.
Pratica una politica di contenimento dei prezzi con proposte come il “Quarto di sera”: consiste in quattro assaggi presenti nel menù serale che possono essere degustati durante il pranzo con una modica spesa intorno ai € 10/15, compreso il calice di vino. La sera, poi, il menù si amplia e il prezzo resta contenuto intorno ai 30 euro. Tutte queste caratteristiche sono state tradotte nell’arredamento e nelle scelte architettoniche curate dello Studio Benaim.
La struttura è fatta di materiali semplici ma rigorosamente accostati a ricercati pezzi vintage. E materiale di recupero viene utilizzato per il grande bancone, come le doghe delle barrique, e per il pavimento. Il tutto illuminato dalla luce di 35 lettere retroilluminate e recuperate da vecchie insegne.
C.d.G.