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Scenari

Commissario Ue all’Agricoltura: il lussemburghese Christophe Hansen (PPE) verso la nomina 

06 Settembre 2024
Da sinistra il palazzo della Commissione Europea e Christophe Hansen, membro del Parlamento Europeo nel Gruppo del PPE Da sinistra il palazzo della Commissione Europea e Christophe Hansen, membro del Parlamento Europeo nel Gruppo del PPE

Chi sarà il prossimo commissario europeo per l’agricoltura? Sono giorni di fermento a Bruxelles e tra i corridoi della Commissione Europea si attendono le decisioni della presidente Ursula von der Leyen che dovrebbero arrivare entro poche settimane, probabilmente a giorni. E tra i papabili per l’Agricoltura c’è un nome che circola con insistenza ed è quello del lussemburghese Christophe Hansen, membro del Parlamento Europeo nel Gruppo del PPE, il Partito popolare europeo. 

Hansen ha iniziato a lavorare come assistente dell’europarlamentare Astrid Lulling nel luglio 2007. Proprio Lulling è stata presidente dell’Intergruppo Vino e sarebbe molto “amica” del settore. Per questo motivo la possibile scelta di Hansen è vista di buon occhio da chi dovrebbe lavorare insieme a lui. 

Classe 1982, in un’intervista a Politico, rilasciata all’inizio dell’estate, ha dichiarato di essere “figlio e fratello di un agricoltore”. 

E la scelta del Lussemburgo potrebbe essere interessante da analizzare. Un Paese molto vicino sia geograficamente che culturalmente alla Francia, nazione ad altissima agricola e vitivinicola. 

Tornando ad Hansen, è stato il coordinatore del Ppe alla commissione per il commercio internazionale (INTA) e relatore sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulle sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno. È stato eletto tre volte al Parlamento europeo ed è stato anche relatore sull’accordo commerciale Brexit e sui dossier relativi alla deforestazione. Il primo ministro lussemburghese Luc Frieden ha parlato di Hansen come di una “candidatura forte”. 

Il mondo dell’agricoltura è quindi in attesa. Hansen prenderebbe il posto del polacco Janusz Wojciechowski, dopo anni non facili. Il suo mandato non è stato giudicato eccellente e l’insoddisfazione ha fatto da sfondo alle proteste arrivate dal settore. Non solo l’agricoltura che ha visto il tentativo di introdurre nuove regole stringenti in tema di ambiente, ma anche il mondo del vino, rivoluzionato dalle tendenze salutiste e dalle nuove regole di etichettatura decise dall’Unione Europea. 

Gli anni davanti sono ora cruciali. Pochissimi giorni fa è stato infatti presentato il documento finale riassuntivo dei sette mesi di Dialogo strategico sul Futuro dell’Agricoltura. Un argomento che, stando alle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà centrale nella sua governance: “Presenterò – si legge sul Sole 24 Ore – la visione della roadmap sul futuro dell’agricoltura europea entro i primi 100 giorni del prossimo mandato. “L’esecutivo europeo si concentrerà sul garantire un reddito equo e sufficiente ai nostri agricoltori, perché l’Europa ha la migliore qualità alimentare del mondo. Quindi, devono ricevere il sostentamento che meritano. Il secondo punto sarà il sostegno agli obiettivi di sostenibilità per un’agricoltura che lavora per la natura e con la natura, dal momento che le comunità agricole sono le prime vittime della crisi climatica. Il terzo pilastro della roadmap sarà la riduzione degli oneri amministrativi per le aziende per rendere il settore competitivo”.

Intanto i tasselli del puzzle del governo della commissione europea prendono sempre più forma. A Raffaele Fitto andrebbe una vicepresidenza esecutiva. Il quotidiano tedesco Die Welt azzarda l’ipotesi della delega all’Economia e al Pnrr. 

Ma questa è tutta una questione di equilibri e tutto, finché non arriverà la decisione finale, è in bilico.