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Scenari

Chiaretto di Bardolino, inizio d’anno sprint: nel primo trimestre crescita del 26%

01 Maggio 2022
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di Emanuele Scarci

Nel primo trimestre il Chiaretto di Bardolino cresce del 26%.

“Una partenza d’anno brillante – osserva il presidente del Consorzio Franco Cristoforetti –, merito della convivialità ritrovata. E non risentono della guerra in Ucraina. La Russia non è mai stato un nostro mercato. Speriamo di conservare questo trend per tutto il 2022 nonostante i costi e le difficoltà di reperimento del vetro bianco”. A Bardolino si tiene oggi 1 maggio la 13esima edizione di “Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino”, organizzata dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino. In degustazione le nuove annate in commercio del vino rosa da uve Corvina che nasce sulla sponda orientale del lago di Garda. In larghissima parte, si tratta di etichette della vendemmia 2021, la prima nella storia per la quale è obbligatoria la nuova menzione “Chiaretto di Bardolino”, entrata in vigore con il disciplinare approvato lo scorso anno, sostituendo la vecchia denominazione “Bardolino Chiaretto”, e che ha anche previsto l’innalzamento al 95% della Corvina veronese.

Rosa per scelta
Il Chiaretto di Bardolino è il vino rosa della sponda veneta del lago di Garda. Il nome fa riferimento alla sua colorazione rosa molto chiara. Nel calice il Chiaretto ha profumi di agrumi, di piccoli frutti di bosco e di fiori di campo, si apprezza per la freschezza e al palato rivela una spiccata sapidità. “Chiaretto indica un tipo di vino, ma Bardolino fa riferimento al territorio – sottolinea Cristoforetti -. Inoltre stiamo puntando sul Bardolino dei distretti di Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna. Un’operazione valore che avrà però bisogno di 4-5 anni prima di sortire effetti tangibili”. Quest’anno, nella sezione dedicata alla stampa, l’Anteprima è internazionale: per la prima volta, l’iniziativa vede tra i protagonisti i grandi vini rosé francesi, con la presenza dei produttori di Rosés de Terroirs, associazione recentemente nata in Francia, cui sono state invitate a far parte anche due aziende del Chiaretto di Bardolino. I Rosé francesi sono un’altra storia rispetto agli italiani: sono più corposi e strutturati, meno freschi e più scuri. “Un altro mondo – ha osservato Cristoforetti -. Noi potremmo seguirne le tracce ma dovremmo far invecchiare il vino non poco per smussare il tannino della Corvina”. Il Chiaretto di Bardolino è prodotto da 100 produttori su mille ettari: il disciplinare prevede un massimo del 95% di Corvina e il 5% di Rondinella. Nel 2021 sono state prodotte 9,5 milioni di bottiglie, per il 60% destinato all’export.