(Giovanni Busi)
“Il 2019 è stata una buona annata in termini di produzione, siamo finalmente tornati a valori in positivo dopo due anni di calo. La qualità è stata ottima e i numeri di vendita ci danno un incoraggiamento anche perchè in Italia, che rappresenta il 30% delle nostre vendite, abbiamo avuto un incremento del 6,3% in volume e del 7,3% in valore”.
Così il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, a margine dell'evento “Chianti lovers-Anteprime di Toscana”, alla Fortezza da Basso di Firenze. “C'è dunque un trend di crescita e non è poco. Analizzando il trend dei mercati esteri – ha aggiunto Busi – abbiamo avuto un aumento dell'1%, che significa per il vino Chianti aver messo un milione di bottiglie in più sul mercato, quindi sono numeri importanti. Siamo molto felici anche di questo, perchè andando a spacchettare i numeri, abbiamo visto un Europa, soprattutto una Germania, che cala e un'Asia che cresce con numeri importanti”. In questo momento le priorità per il Chianti sono il mercato interno, “che rappresenta il 30% delle nostre vendite e dove nel 2019 abbiamo avuto un aumento del 6% delle vendite e del 7% in valore” e l'America, ha spiegato Busi.
La notizia che i dazi americani per i prodotti dell'agroalimentare italiano non sono stati applicati, ha sottolineato Busi, “significa che per i prossimi sei mesi avremo ottime vendite sul mercato statunitense. L'Italia deve essere molto presente in America e conquistare anche nuove fette di mercato”. Quanto alla Cina “se ripartirà nel giro di un paio di mesi probabilmente non avremo grandi rispercussioni sulle nostre vendite”. Al governo e al ministero dell'Agricoltura “chiediamo fondi e anche una sburocratizzazione incredibile. All'interno del Consorzio Vino Chianti stiamo valutando se fare un gruppo di lavoro e studiare delle linee guida per sburocratizzare”, ha concluso.
C.d.G.