Non disponibili i dati di Cannavacciuolo e Bottura
(Massimiliano Alajmo – ph Marco Peruzzo)
Chiude in salute e con il segno + nel 2018 la ristorazione stellata in Italia. L'aumento in termini di fatturato dell'ultimo esercizio delle società di ristorazione ricollegabili agli chef che possono vantare almeno una stella Michelin – secondo l'analisi della società di consulenza Pambianco – ha superato il 20%, arrivando a sfiorare il +22,5%.
Al primo posto in graduatoria la famiglia Alajmo di Padova che segna una crescita del 5% per un importo di 14,1 milioni di euro. La performance maggiormente positiva è invece quella dello chef Carlo Cracco che ha incrementato in un solo anno il suo giro d'affari del 60% per portarsi da 7,2 a 13 milioni di ricavi. Buoni anche i risultati di Enrico Bartolini, che giunto al traguardo delle sei stelle con cinque ristoranti in Italia conta su un giro d'affari di nove milioni di euro. Segue poi Giancarlo Perbellini, che sale a 6,1 milioni di euro grazie anche al contributo di Locanda Perbellini a Milano, inaugurata proprio nel 2018, Andrea Berton (5,5 milioni generati da più società), lo chef abruzzese Niko Romito con 5,3 milioni e una crescita sul 2017 di quasi il 15% ed Enrico Crippa (4,2 milioni). Chiude la lista con le migliori performance l'esponente dell'alta cucina in Campania Alfonso Iaccarino che supera i 3 milioni di euro con un balzo del 25% anno su anno.
Infine il giro d'affari di Antonino Cannavacciuolo e Massimo Bottura non sono stati registrati: il primo a causa di una impossibilità a comunicare una prima stima sull'andamento dell'esercizio per una serie di cambiamenti societari, per il secondo non è stato ricevuto il dato di preconsuntivo 2018.
C.d.G.