Le linee guida della Commissione europea sulle nuove norme sull’etichettatura del vino pubblicate oggi includono, appena due settimane prima dell’applicazione delle nuove norme, una nuova interpretazione della normativa dell’Unione europea che incide sull’aspetto che dovrebbero avere le etichette. Il Comitato Europeo delle Aziende Vitivinicole (Comité Vins – Ceev) chiede una modifica urgente delle Linee Guida per evitare la distruzione di centinaia di milioni di etichette di vino già stampate o presenti sugli scaffali. Il Regolamento pubblicato il 6 dicembre 2021, impone a partire dall’8 dicembre 2023, l’etichettatura obbligatoria dell’elenco degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati. Tuttavia, la legislazione dà ai produttori la possibilità di rendere disponibile la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti per via elettronica (e-label).
Le aziende hanno accolto con favore questo nuovo regolamento che fornisce un modo adeguato a informare i consumatori e si sono fortemente impegnate ad implementarlo rapidamente. “Considerando i lunghi tempi necessari per preparare le informazioni, modificare il design delle etichette e stamparle, le aziende vinicole dell’Unione europea hanno iniziato molti mesi fa a prepararsi per rispettare la scadenza. Stimiamo che oggi siano già state stampate diverse centinaia di milioni di etichette, molte delle quali già sugli scaffali” ha spiegato Mauricio González Gordon, Presidente della Ceev. In buona fede e nel rispetto del Regolamento e di tutte le informazioni ufficiali disponibili, la grande maggioranza degli operatori del settore vitivinicolo ha deciso di identificare i Qr-code con il simbolo universalmente noto per identificare un luogo in cui si trovano informazioni. Ma oggi la Commissione ha pubblicato le sue Linee guida che contengono una nuova interpretazione del regolamento Ocm vino in cui si afferma che la presentazione di un codice “Qr” dovrebbe essere chiara per i consumatori per quanto riguarda il suo contenuto, che il codice Qr deve essere identificato sull’etichetta con il termine “ingredienti” e aggiungendo incertezza riguardo al regime linguistico da applicare.
In tal modo, la nuova interpretazione della Commissione mina drammaticamente il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici e ignora la volontà politica espressa dai co-legislatori all’adozione del regolamento. La pubblicazione delle Linee Guida a sole 2 settimane dall’entrata in vigore rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori. “Non possiamo accettare una nuova interpretazione, pubblicata 14 giorni prima della data di applicazione, che implicherà, da un lato, la distruzione di centinaia di milioni di etichette già stampate e, dall’altro, la nostra incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la nuova scadenza regolamentare. Chiediamo quindi alla Commissione di modificare urgentemente le Linee Guida” ha aggiunto il Presidente Ceev. Al di là della tempistica irrealistica per pubblicare un’interpretazione che incide sulle pratiche di etichettatura, il Ceev è fortemente in disaccordo anche con l’interpretazione stessa della Commissione. Nella stessa linea, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e diversi Stati membri (tra cui Spagna, Italia, Francia e Portogallo) hanno comunicato ufficialmente le loro preoccupazioni alla Commissione Europea e il loro sostegno all’interpretazione del Ceev.
“L’interpretazione della Commissione porta più incertezza che altro e lascia le aziende vinicole all’oscuro su cosa fare ora – ha affermato Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Ceev – L’interpretazione è pura burocrazia. Ciò va contro lo spirito del regolamento, mette a repentaglio il mercato unico dei vini e interpreta in modo sproporzionato i regolamenti sull’Ocm e sulle informazioni sugli alimenti ai consumatori. L’interpretazione cancella il principale vantaggio apportato dal sistema di etichettatura elettronica. Stiamo valutando tutte le possibili strade per salvaguardare il mercato unico e gli interessi delle aziende vinicole fornendo al contempo adeguate informazioni ai consumatori”.
“C’è un’Europa che a volte si fa matrigna con le sue imprese – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – e purtroppo ciò sta accadendo sempre più spesso con quelle del nostro settore. Le aziende vinicole, assieme a Uiv, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra il fatto che, per primo, l’intero comparto abbia già adottato quanto previsto dal Regolamento Ue 2021/2117. Oggi un dietrofront, con la sorpresa di una nuova interpretazione al regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese”.