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Scenari

Champagne, vigneron tutti concordi: “Sarà una buona annata”

25 Luglio 2023
Vendemmia in Champagne Vendemmia in Champagne

Da Epernay, sede del Comité Champagne che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne, arrivano notizie rassicuranti sullo stato di salute del vino più famoso del mondo. Nella bella cittadina francese, infatti, i vigneron e le Maison si sono riuniti per definire le condizioni della prossima vendemmia alla luce, anche, di uno stato di salute dei vigneti ritenuto buono e molto omogeneo. Così, la prima decisione ha riguardato la resa commerciabile per il 2023, che è stata fissata a 11.400 chili per ettaro visto che finora la campagna viticola è stata abbastanza tranquilla, con pochi danni causati da gelo (1,5% del vigneto) e grandine (0,3%), peronospora e oidio contenuti. Solo il rifornimento d’acqua dei suoli potrebbe destare preoccupazione; comunque i grappoli sono ben formati e la promettente vendemmia dovrebbe iniziare nella prima decade di settembre.

Comunque le incognite del clima, il deperimento della vite causato dalle malattie e l’invecchiamento dei vigneti hanno un impatto sulle rese della Champagne, che sono diminuite del 26% in dodici anni. In questa situazione si è scelto di sfruttare al massimo le annate favorevoli, quando si presentano, per migliorare ulteriormente la resilienza della filiera. Tant’è che Maxime Toubart, presidente dei Vigneron ha sottolineato che “l’anno scorso la Champagne ha innovato con il sistema dello sblocco differito della riserva. Quest’anno è stato individuato il plafond della riserva individuale, per portarlo a 10.000 chili per ettaro invece degli 8.000 chili per ettaro previsti finora. L’Inao ha accettato di esaminare la misura con urgenza, per consentire ai viticoltori di mettere a riserva la bella vendemmia che si annuncia”. E, quindi, l’obiettivo è di assicurare ogni anno gli strumenti per raggiungere la resa commerciabile fissata dal Comité per garantire l’equilibrio dei mercati. A questo punto sono stati anche anticipati alcuni numeri circa le bottiglie che quest’anno dovrebbero partire dalla Champagne. Nel primo semestre del 2023 le spedizioni di Champagne (Francia inclusa) sono state pari a 125,8 milioni di bottiglie, in calo del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le esportazioni, con 77,7 milioni di bottiglie, hanno registrato un calo del 3,7%, mentre la Francia è in calo del 6,3% con 48,1 milioni di bottiglie. Questi risultati vanno visti nel contesto di un 2022 straordinario (nello stesso periodo dell’anno scorso le vendite erano aumentate di quasi il 14%). A fine anno, però, si prevede che le spedizioni raggiungeranno quota 314 milioni di bottiglie. Contestualmente, “per determinare la resa commerciabile dell’anno, i Vigneron e le Maison si sono accordati sulle previsioni delle spedizioni dei prossimi quattro anni – dice David Chatillon, presidente delle Maison -. Insieme alla fiducia nella denominazione, le previsioni hanno tenuto conto al tempo stesso di una certa cautela rispetto alla congiuntura economica globale e agli effetti dell’inflazione”.

Nel frattempo il Comité Champagne, creato dalla legge francese del 12 aprile 1941, in qualità di strumento di sviluppo economico, tecnico e ambientale, negli ultimi tempi ha lanciato nuovi strumenti didattici per permettere di conoscere tutti i segreti del re dei vini con un semplice click, per consultare le nuove 14 schede e infografiche relative, per esempio, al metodo di elaborazione, alle tecniche per l’apertura e il servizio di una bottiglia a quelle di degustazione, nonché ad una proposta di scheda di degustazione come prezioso strumento da utilizzare durante l’analisi sensoriale. Intanto il Bureau du Champagne ha rinnovato la collaborazione con Aepi (Associazione enotecari professionisti italiani) per il concorso “Migliore Enotecario d’Italia” e portare avanti un programma di formazione ad hoc per i partecipanti con l’obiettivo di promuovere e valorizzare questa figura professionale. Il progetto è partito a febbraio con due webinar a cui hanno preso parte 50 professionisti che guidati dagli Ambasciatori dello Champagne Bernardo Conticelli e Leonardo Taddei, hanno seguito un mini-corso di approfondimento partito dal metodo di elaborazione per arrivare alla gamma dello Champagne e agli abbinamenti. Poi è stato il turno dei 6 finalisti del concorso “Miglior Enotecario d’Italia” con un viaggio studio in Champagne. A tutto questo va aggiunto l’impegno per la difesa della denominazione in tutto il mondo con risultati davvero importanti.