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Scenari

Champagne, scoperti lavoratori in nero costretti a mangiare cibo avariato e a vivere in condizioni sanitarie precarie

26 Settembre 2014
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Le news che fino ad ora ci sono giunte dalla Champagna sulla vendemmia davano sole e sorrisi tra i vigneti sui volti di vigneron e chef de cave.

Le ultime però ci ricordano che non è tutto oro quello che luccica. In  Châlons-en-Champagne la polizia, mentre la raccolta è nel vivo, ha avviato un'indagine investigativa per verificare la presenza di lavoratori impiegati nei vigneti in nero e addirittura l'esistenza di un “traffico”. 

L'operazione è in svolgendo e condotta insieme al Msa, Mutualité sociale agricole, ente mutualistico garante delle condizioni di lavoro, benessere sociale e fisico degli impiegati nel settore agricolo. E' scattata dopo che, lo scorso venerdì a Fleury-la Rivière, sono stati individuati 240 operai polacchi non dichiarati e che lavoravano in condizioni “disumane” anche dal punto di vista sanitario, spiega la nota della polizia. Ad averli fatti arrivare nella Champagne è stata un'agenzia polacca che ha fatto da tramite, stipandoli in un appartamento, solo 12 erano costretti a vivere in una stanza, e a nutrirsi con cibo avariato. I produttori che li hanno assoldati, sentiti dalla polizia, si sono dichiarati ignari delle condizioni in cui versavano i raccoglitori polacchi. Gli agenti però stanno cercando di fare luce su quanto affermato. Intanto, alcuni degli operai sono ritornati in Polonia, altri sono stati soccorsi e curati da infermieri e volontari della Croce Rossa e per il momento sono ospitati nelle sale del comune. 

Dopo lo scandalo, la SGV, che riunisce i viticoltori della Champagne, ha diramato una nota ufficiale nella quale afferma che “queste pratiche di impiego sono inaccettabili”, anticipando che nelle loro intenzioni c'è l'intenzione di chiedere i danni d'immagine inferti alla denominazione.

Maria Giambruno