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Scenari

Caso Crimea, produttori di vino favorevoli all’annessione alla Russia

20 Marzo 2014
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L'annessione alla Russia fa sperare bene i produttori di vino della Crimea.

Sulla penisola, nell'area sud, dove si trova Sebastopoli, vi è una tradizione vitivinicola antica, l'agricoltura costituisce il 10% del prodotto regionale. E' celebre la località di Massandra, territorio che dà il nome al vino più famoso del Paese, da dessert e chiamato il vino degli Zar.  La superficie vitata si estende per 25mila ettari. E ci sono anche personaggi famosi che hanno investito sul territorio, come Gerard Depardieu. 

Fino ad ora i vini hanno soddisfatto la domanda interna del mercato ucraino e buona parte sono astati assorbiti dalla Russia. Ma adesso, con le rivoluzioni portate dal referendum di domenica scorsa, probabilmente si apriranno nuovi orizzonti. Un piccolo produttore dell'areale a sud est di Sebastopoli, Pavlo Svets di Uppa Winery, ha dichiarato a Winesearcher che le possibilità di un aumento di affari con l'ingresso nello scenario russo sono una certezza, segnato da una crescita dei consumi a ritmo accelerato, dove non esistono le licenze esose che gravano invece sui produttori in Ucraina e dove si sostiene il piccolo agricoltore con incentivi. Svets, che ha un passato da sommelier, produce 30mila bottiglie, metà delle quali fino ad ora le ha esportate in Russia. Più cauta e preoccupata Larissa Shymchok a capo della produzione di Inkerman, la più grande azienda dell'Europa dell'Est, che produce 36 milioni di bottiglie l'anno. Teme l'impatto che il clima turbolento che sta scrivendo in questi giorni e in queste ore la storia della Crimea, avrà sull'economia, sul turismo e di conseguenza sul comparto vinicolo. Il turismo è una delle fonti più importanti per l'economia della Crimea che attira milioni di turisti ogni anno, più della Russia, con una proporzione 60 a 20.