Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Casa Talìa a Modica riapre nel 2022 con nuovi appartamenti, reception e boutique

21 Giugno 2021
Casa_Tala_2 Casa_Tala_2

 

di Stefania Petrotta

C’è un luogo a Modica che è puro incanto. Certo, lo sappiamo, già Modica stessa è una cittadina incantevole, con i suoi palazzi dalle facciate eleganti, le sue chiese barocche, i vicoletti in pietra, la sua posizione adagiata sulla valle, come una sella capovolta, la sua splendida luce che muta al mutare della posizione del sole.

Ma il luogo di cui vi parliamo oggi è un luogo che abbiamo nel cuore, che seguiamo affascinati da anni e che non a caso ha ricevuto nel 2019 il premio Best in Sicily come miglior bed and breakfast. Stiamo parlando di Casa Talìa, che poi, diciamoci la verità, è anche molto di più se vedi quanto dichiarato già dal suo pay off “slowliving”, ma tant’è. Torniamo dunque a parlare di questo albergo diffuso, è questa la definizione che meglio si addice alla struttura che Marco Giunta e Viviana Hadid, coppia milanese di architetti anche nella vita, hanno aperto nel 2005 con appena tre camere in una Modica ancora sconosciuta ai più e non “abitata” dal commissario Montalbano.

(Uno scorcio di Casa Talìa)

Marco sognava una casa in Sicilia perché il papà era siciliano, lei non vedeva l’ora di cambiare vita. “Spinti un po’ dal romanticismo e un po’ dalla follia – racconta lui – ma con la visione chiara di quello che cercavamo e di cosa intendevamo realizzare, ci siamo ritrovati su un altro pianeta. Arrivammo per la prima volta a Modica nell’agosto del 2001 e ci apparve il deserto: i modicani al mare, i turisti non pervenuti, i bar che chiudevano all’ora di pranzo però era tutto incredibilmente bellissimo, sembrava che la città ci aspettasse. Fu un colpo di fulmine per noi. Ma era anche una Modica in cui non esisteva un’agenzia immobiliare, quindi vedevamo le case che ci sembravano abbandonate e ci informavamo con i vecchi del paese, per poi passare dall’ufficio tecnico per le visure catastali. La tipologia di queste antiche case era una grande stanza, il più delle volte soppalcata, in cui c’era tutto e in cui spesso vivevano persone e animali. Quando individuavamo un giardino ci sembrava di avere trovato un tesoro, visto che per la maggior parte intorno era tutto edificato. Così ci siamo messi dall’altro lato del paese e abbiamo guardato dov’era il verde e lì abbiamo cercato i nostri ruderi”.

Ed è così che hanno localizzato le prime tre strutture, recuperate rispettando la storia dei luoghi attraverso l’utilizzo di tecniche costruttive antiche e di materiali originari: le cementine, la pece, le travi in legno a sostenere i tetti in canne e gesso, i muretti a secco e perfino gli intonaci sui quali il tempo aveva ordito disegni unici e affascinanti. Scelta che negli anni si è rivelata vincente perché le camere, che hanno ormai 20 anni, oggi sono più attuali che mai. Hanno unificato tutte le case attraverso il giardino come se fosse un’unica corte su cui affacciano tutti gli ingressi, ma permettendo ad ogni struttura abitativa di mantenere la propria indipendenza. Una struttura “Covid-free” ante litteram, verrebbe da dire oggi. Ed è con questa definizione che ci ricolleghiamo al discorso iniziale, al motivo per cui oggi torniamo a parlare di Casa Talìa. “Non ho problemi ad ammettere – spiega sempre Giunta – che abbiamo avuto successo fin dal primo anno, forse perché da subito abbiamo puntato al nostro cliente tipo, amante del bello, della natura e di uno stile di vita rilassato, che subito ci ha individuato e ci ha cercato, inizialmente attraverso il passaparola e poi grazie ai tanti articoli spontanei pubblicati dalle riviste più note del settore che ci hanno permesso di arrivare a tutti. L’unica vera difficoltà è sempre stata quella degli ampliamenti. Oggi abbiamo dieci stanze, ma è stato molto faticoso per noi crescere perché chiudevamo a metà novembre e riaprivamo a metà marzo e c’erano tempi molto stretti per i lavori, sicché ci abbiamo messo 15 anni per arrivare a quello che siamo ora. Quindi, è vero, la pandemia è stato un disastro, ma contemporaneamente ci ha dato la possibilità finalmente di poter avere tanto tempo a disposizione per incrementare la nostra proposta”.

(Veduta notturna di Modica con il duomo di San Giorgio da Casa Talià)

Casa Talìa riaprirà quindi con un vestito nuovo: le dieci camere sono state riviste, è stata aggiunta una casa nuova con una grande camera da letto, bagno, cabina armadio, cucina, la piscina su una terrazza e il tavolo da pranzo sull’altra, e sarà la casa più importante. Inoltre si sono appena conclusi i lavori relativi alla nuova struttura scavata nella roccia che ospiterà reception, boutique e lounge room con angolo bar e zona relax, mentre sono già partiti quelli per altre due nuove case nella parte bassa. E presto si inizierà a lavorare per la nuova spa. Insomma, un bel da fare, senza rinunciare a mettere in cantiere altri progetti: il sogno è di dare agli ospiti anche uno spazio per il cibo. Ma non adesso. Adesso è tempo di completare l’opera, un percorso composto da luogo, architettura e servizi. Ecco perché quest’anno Casa Talìa resterà chiusa e riaprirà il 25 marzo 2022 nella sua nuova veste. Abbiate pazienza, ne varrà la pena.

Casa Talía slowliving
Via Exaudinos, 1/9 – Modica (RG)
T. 0932 752075
www.casatalia.it