Già il nome dell’azienda è quello di una delle 133 contrade in cui è suddivisa la Doc Etna.
È l’azienda che quattro anni ha acquistato Oscar Farinetti (leggi qui>) e che vede anche un socio come Francesco Tornatore, anche lui a sua volta produttore di vino con la sua azienda di famiglia. Oggi a governare Carranco, nel territorio di Castiglione di Sicilia, c’è soprattutto Andrea Farinetti, il terzogenito di Oscar che cura personalmente tutte le aziende vitivinicole, da Borgogno a Fontanafredda, da Le Vigne di Zamò in Friuli a Il Colombaio di Cencio nel Chianti Classico ed altre ancora. La novità per Carranco è l’arrivo di tre vini che esaltano il concetto di contrada poiché le uve arrivano da determinati vigneti della contrada dell’Etna. Il primo è il Carranco bianco, annata 2020 vinificazione per il 50 per cento in legno Meraux, botti dalla tostatura a fuoco spento e quindi tutto giocato su un’affumicatura lunga. E Andrea Farinetti aggiunge: “Abbiamo fatto un bel po’ di sperimentazioni e sappiamo che tutto questo potrà garantire più verticalità e più croccantezza. Aspettiamo i riscontri dal mercato”. Il Carranco bianco esce a settembre anche se un paio di clienti storici lo ha avuto en primeur. Costerà allo scaffale circa 40 euro e le bottiglie sono pochine, quasi mille.
(Francesco Tornatore e Oscar Farinetti)
E poi ci sono due rossi. Il primo è il Carranco Rosso, annata 2019, un anno e mezzo in botti grandi, uno stile francese di vinificazione che vuole strizzare l’occhio e il gusto allo stile di Langa. Anche in questo caso uscita a settembre e costo allo scaffale 70 euro circa. Più ambizioso il progetto del terzo vino, Carranco RV etichetta nera 2019. Una sorta di riserva, anzi no. Fermentazione a grappolo intero per metà dell’uva e poi due vinificazioni in parallelo e affinamento per un anno e mezzo in botte grande. “Vorremmo dare un’impronta francese – spiega il giovane Farinetti – e le sperimentazioni ci incoraggiano molto. Pensiamo di aver fatto un vino rosso molto buono”. Uscita a settembre anche per quest’etichetta, costo 120 euro allo scaffale. In tutto poco meno di duemila bottiglie per questo Etna Rosso. Queste tre nuove etichette si affiancano così al Villa dei Baroni Bianco e al Villa dei Baroni Rosso, entrambi Etna Doc, circa trentamila bottiglie, che rappresentano i primi vini etnei dell’avventura della famiglia Farinetti sul vulcano.
(Villa dei Baroni)
Racconta Andrea Farinetti: “Quattro anni dopo confermo il mio stupore per questo territorio. L’Etna rimane un luogo magico, una meraviglia incredibile, dalla diversificazione geologica straordinaria a un clima continentale nel cuore del Mediterraneo. Un territorio così è unico al mondo. È in una fase qualitativa avanzata ma ancora molto va studiato ancora. Servono tanto anni ancora. C’è ancora da fare tantissimo soprattutto per noi che siamo arrivati adesso. Siamo solo all’inizio. E l’appeal crescerà ancora tra i winelover di tutto il mondo”.
C.d.G.