Martedì 4 ottobre una folta delegazione tra ristoratori, esercenti ed imprenditori del comune di Bagheria e dell’hinterland del palermitano sfilerà, con partenza alle ore 9 da via Consolare, per raggiungere la sede del Palazzo di Città in corso Butera, per protestare contro il “caro bollette” che inesorabilmente ha colpito le attività commerciali, infliggendo un duro colpo dopo il ben fatto di questi ultimi mesi.
A nome degli oltre trecento rappresentanti che saranno presenti, parlano Italo Fragale della Confcommercio di Bagheria, il titolare della pasticceria e gelateria Gerardo Lorenzini, lo chef stella Michelin Tony Lo Coco e Calogero Sirna a nome di tutte quelle famiglie che hanno ricevuto bollette stratosferiche. “Con in mano le bollette del consumo energetico e le nostre licenze – hanno spiegato i tre a nome del comitato spontaneo che è sorto in questi giorni nel palermitano – sfileremo per raggiungere la sede del Municipio e consegnare al primo cittadino tutta la nostra rabbia e la frustrazione per aver lavorato duramente in questa stagione estiva esclusivamente per pagare bollette assolutamente lesive di ogni criterio. E la cosa ancora più grave è che se il trend dovesse rimanere questo, i prossimi mesi saranno quelli in cui sanciremo la chiusura delle nostre attività dopo tantissimi anni di sacrifici, impegno, dedizione e duro lavoro, non riuscendo più a mettere mano ai nostri risparmi. Non ci meritiamo questo e non possiamo e non vogliamo più rimanere inermi ed in silenzio mentre si consuma sopra le nostre teste un braccio di ferro di lobby e determinazioni che nulla hanno a che vedere con le attività di persone oneste che lavorano. Siamo stanchi di subire, di mortificare le nostre aziende e inevitabilmente rimetterci così tanto”.
“Già nei due anni in cui si è consumata la pandemia, tutte le categorie produttive e commerciali hanno dovuto subire drastici tagli e chiusure forzate, adesso che stiamo “respirando” un po’, dobbiamo fare i conti con le stangate delle bollette. È arrivato il momento di dire basta e il 4 ottobre lo faremo simbolicamente con la consegna delle bollette che ci hanno recapitato in questi giorni e delle nostre licenze, ma non ci fermeremo se non dovessimo ottenere risposte concrete e immediate. Comprendiamo perfettamente che non potrà essere il sindaco di Bagheria a darci le auspicate risposte, ma chiediamo con forza che sia il primo cittadino a portare all’attenzione del Prefetto di Palermo le nostre istanze, chiedendo sin d’ora al prefetto stesso di essere ricevuti a stretto giro per poter esporre le nostre richieste. Auspichiamo, inoltre, che le istituzioni si schierino al nostro fianco per creare un comune fronte di rivendicazioni ed interpretino il nostro malcontento, ma soprattutto la nostra disperazione, condivisa con tutte le famiglie oggi titolari di un contatore elettrico che non sono affatto esenti da questo stillicidio. Non ci fermeremo a questa unica azione di protesta, siamo determinati a farci sentire e a ottenere risposte, senza necessariamente dover arrivare ad azioni estreme. Da Bagheria si alza forte il nostro grido d’allarme che a strettissimo giro potrà coinvolgere l’intera Sicilia senza fermarsi. Abbiamo bisogno che le istituzioni prendano in seria considerazione la difficile situazione che stiamo vivendo. Riteniamo oltremodo ingiusto dover versare decine di migliaia di euro per il consumo elettrico dopo aver lavorato incessantemente per recuperare, seppur in modo parziale, i danni che la pandemia ha lasciato ovunque. A queste condizioni non ci stiamo e non esiteremo a riferirlo nei modi e nei tempi che riterremo più congrui per farci ascoltare. Infine lanciamo un appello a tutti i nostri colleghi siciliani affinché in modo spontaneo si raggruppino per serrare i ranghi e alzare un’unica voce di protesta. Dalla Sicilia sud orientale sino a quella occidentale, isole comprese, ci piacerebbe essere coesi e compatti per ottenere l’attenzione che meritiamo. Noi intanto il 4 ottobre scendiamo per strada a sostenere il nostro dissenso”.
C.d.G.