In un’atmosfera intima e riservata, Nino Caravaglio, fondatore della storica cantina di Salina, una delle sette “gemme” delle Isole Eolie, ha svelato le nuove annate dei suoi vini in un evento esclusivo presso l’enoteca “Di Fetta in Fetta”, a Palermo del patron Claudio Lo Voi. “La passione per i vini di Salina è da sempre condivisa con i nostri clienti – dice Lo Voi – Da tempo io e Nino avevamo programmato questa cena “a tema” per celebrare queste etichette”. Sold out il locale che ha coinvolto decine di appassionati. Caravaglio nel corso della cena ha svelato l’imminente inaugurazione della cantina ipogea a Malfa, nei pressi della storica sede Gramignazzi. Questo innovativo progetto è concepito per ampliare la produzione e soddisfare la crescente necessità di spazi dedicati all’affinamento in bottiglia. La struttura, interrata e a basso impatto ambientale, si distingue per le sue forme morbide e arrotondate, prive di spigoli. Caravaglio ha mostrato agli ospiti alcuni scatti della nuova cantina, che rappresenta una perfetta fusione tra tradizione e modernità.
Nino ha poi posto l’accento sull’importanza di tecniche sostenibili nella gestione dei vigneti. Il sovescio e l’uso di concimi naturali, inclusi letame e compost, vengono preferiti per nutrire le vigne. Per il trattamento contro l’oidio, si ricorre esclusivamente all’uso di zolfo. Tra le nuove annate presentate, alcuni vini hanno particolarmente colpito per la loro eleganza e complessità, lasciando un’impressione indelebile sui presenti. Ecco alcuni dei nostri assaggi:
Occhio di Terra 2022
Questo vino macerato proviene dalla Val di Chiesa e si distingue per un residuo zuccherino contenuto, compreso tra 7 e 8 grammi. La sua limpidezza è ottenuta unicamente grazie alla feccia fine, evidenziando la meticolosità del processo di vinificazione.
Verticale Stromboli 2023
Realizzato a Stromboli e vinificato a Salina, questo vino ha saputo superare indenne l’incendio che ha colpito l’isola. Cresciuto tra le creste vulcaniche, rappresenta un perfetto equilibrio tra terroir e passione per il vino. La vendemmia avviene a metà agosto, con una pressatura delicata dei grappoli interi e un affinamento in tonneaux, senza alcun sfecciamento fino alla fase finale. Caravaglio adotta la tradizione della vitinfunnu, utilizzando viti a piede franco situate nelle depressioni vulcaniche, alcune delle quali superano i 200 anni. Questa pratica consente di innestare le piante, garantendo sia resistenza che qualità. La produzione di questo vino ammonta a sole 1.500 bottiglie. Il nome “Verticale” evoca la maestosità del vulcano Stromboli, rappresentando un’espressione autentica del suo carattere naturale. La seconda riserva punta sulla purezza e sull’eccellenza del terroir.
“È il momento delle isole – ha detto Caravaglio – L’immediatezza e l’eleganza del vino aromatico, secco salmastro e iodato coincidono esattamente con la tendenza attuale”. Claudio Lo Voi e i suoi piatti non hanno deluso le aspettative, con piatti semplici, ma raffinati, tra cui tonno rosso crudo, alici marinate, caponata di capone (la primordiale caponata), paccheri al ragù di tonno e una deliziosa cassata al forno, quest’ultima accompagnata dalla magnifica malvasia dolce delle Lipari.