Se guerra del cappero doveva essere (come raccontavamo in questo articolo), guerra del cappero non è stata. La Dop Cappero delle Eolie è ormai ad un passo.
L'istanza arrivata al Ministero, non ha ricevuto nessuna opposizione. La pratica quindi, “vola” a Bruxelles dove, passati i termini burocratici, sarà esitata per essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Unico scoglio? L'opposizione di qualche paese membro dell'Unione europea. Difficile, però, che questo accada visto che altri produttori importanti di capperi, come la Turchia, non fanno parte dell'Unione eruopea. La proposta della Dop ha suscitato parecchi malumori, soprattutto tra i produttori di Salina che vedevano violato il loro territorio.La maggior parte della produzione dei capperi nelle Eolie, infatti (che si aggira in media sui 450 quintali l'anno), viene fatta qui. Ma la mediazione voluta da chi sponsorizzava questa Dop, in primis Nino Caravaglio, ha dato i suoi frutti: i produttori potranno indicare l'isola di produzione del cappero, così si potrà scrivere in etichetta, per esempio, la dicitura “Cappero Doc delle Eolie – Salina”. Un modo per non snaturare il presidio Slow Food dei capperi di Salina che li ha portati alla ribalta del panorama internazionale. Detto questo, le Eolie si prestano un po' tutte alla coltivazione dei capperi. Qui, a parte le annate migliori (tra queste la 2016), si producono circa 450 quintali di capperi, in due varietà, la “nocella” e la “nocellara”. Il cappero, il cui nome si fa risalire all’arabo “Cabr” o “Cabir”, è originario della zona sub-tropicale asiatica.
Forse non tutti sanno che i capperi sono i fiori della pianta ancora in bocciolo. Lasciati sbocciare, sono fiori bellissimi, eleganti e fragili, quasi esotici. I frutti si chiamano “cucunci” e somigliano ai cetriolini. Poter vedere la pianta in fiore vuol dire che ne è stata trascurata la coltivazione: ogni fiore è un cappero non raccolto. Nelle Eolie, il terreno, la coltivazione, l'aria, il metodo di conservazione, fanno del cappero un prodotto unico ed irripetibile, l’emblema stesso dell’isola. I capperi, all'ingrosso vengonovenduti a circa 9 euro al chilo. Al dettaglio il prezzo varia tra i 13 e i 15 euro al chilo. L'annata 2018 si è allineata, come quantità e qualità a quella del 2017. In totale i produttori sono circa 180 con 7 grandi aziende trasformatrici.
C.d.G.