Vino, carni rosse e carni lavorate ancora nel mirino della Commissione dell’Unione europea, che ha pubblicato ieri il documento per l’accesso ai fondi di promozione orizzontale dei prodotti agricoli europei per un valore complessivo di oltre 176 milioni di euro.
Secondo quanto rileva Unione italiana vini, l’Unione europea ha inserito tra i criteri per l’accesso ai fondi l’allineamento ad alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro, compreso quello approvato la settimana scorsa dalla Commissione speciale del Parlamento europeo Beca (Beating cancer). In sintesi, i produttori di vino, di salumi e in generale di carni rosse e lavorate avranno meno chance di essere ammessi alle graduatorie del bando per la promozione in ambito comunitario. Per Unione italiana vini si iniziano a subire gli effetti del Beca, in primis sulle politiche di competenza agricola. La decisione di adottare i criteri del piano anticancro per l’approvazione dei progetti rappresenta un segnale allarmante oltreché giuridicamente non sostenibile. Tra l’altro – secondo l’associazione – sul piano politico alcuni Paesi e tra questi non c’è l’Italia, si sono astenuti dal voto in quanto hanno espresso dubbi sul fatto che testi non giuridicamente vincolanti come il Farm to Fork e il Beca, non ancora approvato dal Parlamento europeo, entrino a gamba tesa sulle politiche di promozione. Unione italiana vini chiede che nessun prodotto sia escluso dagli aiuti alla promozione e richiama quindi l’attenzione del ministero delle Politiche agricole su questo dossier, che si fonda su un pregiudizio originato da assunti opinabili dal punto di vista scientifico e che rischia ora di provocare un effetto valanga per il vino e per il made in Italy dell’agroalimentare. Secondo l’associazione europea dei produttori Comité vins (Ceev), pur non eliminando la possibilità di accedere ai fondi, i sub-criteri delineati dalla Commissione europea rappresentano un freno all’ammissione dei progetti relativi ai prodotti vinicoli. Una volta di più sta passando il concetto del vino come prodotto intrinsecamente dannoso, a prescindere dalle modalità di consumo.
C.d.G.