(ph winespectator.com)
A due settimane dagli incendi che hannod evastato la California si fa la conta dei danni. 42 le persone morte, 8 mila case e fabbricati distrutti, 85 mila ettari inceneriti. Un danno quantificato che per adesso si aggira sui 4,6 miliardi di dollari.
Anche il mondo del vino è stato colpito da questo disastro. E se per la vendemmia 2017 non dovrebbero esserci grandi problemi, visto che sulle piante rimanevano solo le uve tardive, i vigneron stanno cominciando a fare i conti con il futuro che non si prospetta per nulla roseo. La buona notizia è che gli incendi si sono svilupati mentre le vigne erano verdi, difficili da brauciare. E i vigneti, come si vede nella foto di Wine Spectator, hanno i viali parafuoco ben organizzati. Ma le alte temperature potrebbero aver determinato lo stesso la morte della pianta. E sono già tantissimi i produttori che hanno fatto sapere che dovranno impiantare nuove viti. Si parla già di impennata dei prezzi dei vini californiani, ma il Wine Business Institute di Sonoma State University chiede di non diffondere notizie allarmanti e non verificate. Napa e Sonoma hanno in totale circa 41 mila ettari di vigneti. Gli incendi hanno distrutto solo una minima parte. Insomma, come detto, la produzione 2017 pare salva, visto che molti produttori avevano raccolto dal 75 al 90 per cento delle uve totali. Si è perso parte del Cabernet Sauvignon.
Gli enologi stanno monitorando attentamente i frutti che stanno raccogliendo, inviando campioni ai laboratori per cercare segni di macchia di fumo e fermentare separatamente le uve interessate per valutare il loro sapore. E i produttori hanno detto che imbottiglieranno solo se sarà garantita la qualità. L'azienda Folio, per esempio, ha perso gran parte del vigneto e delle uve. E, per la prima volta nella loro storia, non produrranno il lro vino di punta, Animo. White Rock a Napa è una delle cantine segnate come “distrutta”, ma il titolare della cantina dice che la cosa è per fortuna diversa da quello che si dice. Perché se la struttura è stata completamente devastata, la cantina, posizionata in una grotta sotterranea, è salva. E parte del vino si trova al sicuro in un magazzino. E il 75 per cento delle uve era stato fortunatamente raccolto. Ora la California prova a rialzarsi. Il governo ha fatto sapere che per accelerare la fase di ricostruzione a Napa, Sonoma, Mendocino e in altre regioni colpite dagli incendi, saranno sospese le pianificazioni e le esigenze di zonizzazione, nonché le tasse statali per case industriali e parchi mobili in casa. Inoltre le disposizioni consentono alle cantine di trasferire le loro sale di degustazione. Ma gli esperti dicono: “Per tornare alla normalità ci vorranno almeno due anni”. Le banche californiane hanno messo a disposizione prestiti con tassi di interesse bassissimi proprio per favorire la ripresa economica. E saranno tollerati ritardi nei pagamenti.
C.d.G.