Tante cose sono cambiate in questo ultimo anno, nel food nel mondo, dentro me stesso anche. L’unica cosa invece che sembra immutabile e impossibile da scalfire sono i calici orrendi in cui molte persone continuano a bere vino.
Tra costosissime casseruole di ghisa made in France, Wok in acciaio al carbonio, porcellane rifinite in oro zecchino, le persone spendono somme sempre più esorbitanti per la cucina, ma (e qui ci vorrebbero psicanalisti bravi) per i calici no, i calici sono quelli sempre da un euro, (a volte due) con la leggerezza, la leggiadria e la trasparenza degli oblò dei traghetti per le isole minori.
Le macro tendenze di cui avevo scritto l’anno scorso sono ancora tutte là, nei feed di social vecchi (Facebook), nuovi (Bluesky), semi nuovi (Instagram) o cinesi (Tik Tok) su nessuna piattaforma sembrano belli anche perché non lo sono. Mai.
Per esempio:
a) I flûte da oligarchi russi: meno onnipresenti, ma sopravvivono ancora alla grande, forse se la passano meglio degli oligarchi stessi, c’è chi ancora sostiene che le bolle in questi calici durino di più, ma più gli spumanti si conquistano un posto sulla tavola e si bevono a tutto pasto, meno ha senso relegarli in bicchieri minori che ne mortificano l’ampiezza olfattiva e la stratificazione al palato, i flûte restano al massimo utili per i party nelle disco, ormai sempre più rari, per i matrimoni (in calo) per le ricorrenze liete, non troppo frequenti, visti i tempi. L’unico che avrebbe avuto ragioni concrete per utilizzarli davvero è Donald Trump notoriamente astemio. Un consiglio in questi tempi inclusivi, lasciamo gli spumanti nei bicchieri che usiamo per gli altri vini, finiamola con le Eno-discriminazioni, gli spumanti meritano lo stesso trattamento degli altri liquidi odorosi, facciamoli sentire vini normali, ancorché un po’ più esuberanti, nei calici normali che si meritano.
b) Il Servizio Buono: quello della nonna della nonna, che appartiene alla famiglia da sempre, si vede un poco meno, forse perché ogni Natale se ne rompe qualche pezzo in più, il bicchiere di cristallo ossidato, trasparente come uno scudo anti sommossa, si vede ancora nei feed ma solo in quelli di Facebook, la piattaforma dei boomer.
c) I calici Oblò: i veri trionfatori dei cenoni di Natale e dei veglioni di capodanno, sono loro, hanno un unico pregio, forse per molte persone l’unico che conta, se si rompono non creano psicodrammi familiari o rotture di amicizie decennali. Però sono brutti, il vetro è spento e poco ottimista, la saldatura tra le parti grossolane e poco precise, la sensazione è quella di fragilità senza leggerezza, di noiosa funzionalità pratica. Steli tozzi, bevanti dalle linee timide, scevri d’ogni audacia e/o ambizione, vetro spesso le cui rifiniture, in alcuni casi sembrano un’unione incestuosa di due strutture, un bicchiere da acqua montato a forza su uno grossolano stelo di vetro una sorta di eno-frankestein, pronto ad accogliere il vino per fargli del male, i calici da maggioranza silenziosa.
No, non vi dovete rassegnare, non è questione di senso né di classe sociale. Serve solo un approccio culturale diverso. Qui alcuni consigli:
Miglior Calice entry level
Riedel Overture: la linea base del marchio austriaco, la coppia viaggia, sul sito dell’azienda sulle 20 euro, non hit assoluta ma abituati ai calici presi con la raccolta punti delle merendine vi sembrerà di volare, non super slanciati ma il design c’è, la presenza pure, è un po’ come il fast fashion con la moda, in foto si somigliano molto, al tatto un po’ meno, ma il risparmio è notevole, partite da qui. Per una coppia di calici a partire da 20 euro.
Miglior Calice ambizioso
Gabriel Glass The StandArt: si viaggia sui 15 euro a pezzo ma si sale anche e notevolmente di livello, in foto vengono benissimo con o senza filtri, il design è slanciato accattivante, sono fatti a macchina ma vi assicuro non sembra, anche la scatola con cui vi arrivano è molto sexy, da comprare al volo, tutti vorranno venire a brindare a casa vostra. Per una coppia di calici a partire da 40 euro.
Miglior Calice eno-fighetto
Zalto Universal: (so che stavate aspettando che ne parlassi), non li ho messi in una categoria, sono un pianeta a parte, sono i calici che hanno nei ristoranti fighi, con o senza stella Michelin, fanno luce, creano bellezza dentro e fuori il bevante, agile, elegante perfezione, come Nadia Comaneci alle Olimpiadi. Ma attenti, si rompono Si rompono facilmente, né resistenti né resilienti, non lavateli di mattina quando avete fretta né la sera quando siete poco lucidi, in lavastoviglie rigorosamente da soli. Fragili e bellissimi, come tutte le utopie, il vino dopo gli Zalto non vi sembrerà più lo stesso. Per una coppia di calici a partire da 90 euro.
Miglior Calice romantico
Josephine Hutte, Josephine 2 Universal: parente rinnegato della famiglia Zalto, (basterebbe questo), design innovativo a sbalzi, si allarga verso la base, e presenta una specie di insenatura alla base, dove il vino si ripara, diventa tutt’uno col calice. Da comprare nella (romantica) confezione da 2, capace di far diventare sexy e fotogenico anche il più insignificante dei Merlot, design (neo) avanguardistico, grande idea farlo promuovere all’unico influencer del vino al mondo che non annoia. Se non sapete cucinare, e volete fare una cena casalinga ad alto voltaggio, sapete il calice che vi serve. Per una coppia di calici a partire da 120 euro.
Miglior Calice di lusso
Jancis Robinson X Richard Brendon, Original Wine Glass: nato dalla collaborazione tra il designer Richard Brendon e la più grande wine writer al mondo, Jancis Robinson, da sempre profetessa del calice universale, questo calice è puro platonismo, pura perfezione estetica al servizio, una resistenza inaspettata, più anti-fragile che resiliente, più che un’utopia come gli Zalto, un’idea di (eno) mondo nuovo, linee talmente belle e definite che a volte fa male guardarle, un oggetto che irradia perfezione ad ogni istante, un’idea di bellezza assoluta, ma anche a suo modo sovrumana, tanto da sconfinare nell’astratto, come Mondrian, Miles Davis e Kate Moss da giovane. Per una coppia di calici a partire da 90 euro.