di Emanuele Scarci
Il 2016 dà una marcia in più al Brunello di Montalcino. Il primo trimestre 2021 ha chiuso con un incremento del 37% delle fascette di Stato rispetto allo scorso anno e a +23% sulla media degli ultimi 10 anni.
In particolare, dopo un primo bimestre a +19% sul pari periodo (covid free) dello scorso anno, il mese di marzo è stato di gran lunga il migliore del decennio, con un +92% sulla media riscontrata dal 2011 a oggi. Il gran colpo di acceleratore a marzo si spiega, ovviamente, anche per il confronto positivo anno su anno: infatti il 9 marzo 2020 in Italia scattò il lockdown generalizzato, compresi ristoranti e bar. In prospettiva, ad aprile e maggio il dato andrà consolidandosi sempre per effetto del confronto statistico favorevole, ma probabilmente si sommerà anche il trend positivo della riapertura della ristorazione negli Stati Uniti, principale mercato estero del Brunello, grazie a un piano vaccinale che procede velocemente. Tornando alle fascette del Brunello di Montalcino, sono state 3,5 milioni nel primo trimestre 2021 mentre la sola annata 2016 ha collezionato 5,2 milioni di fascette dalla metà di novembre, quando sono partite le consegne. Quanto al Rosso di Montalcino, grazie a un prodigioso recupero rispetto al primo bimestre, le fascette sono state 1,4 milioni, soltanto -1%. Nell’intero 2020 il Brunello di Montalcino aveva raggiunto 9 milioni di bottiglie, +12%.
Due annate super
“Non è retorica affermare come le nostre ultime due annate, tra le migliori di sempre sul piano qualitativo, si stiano rivelando anche più forti della tragedia che stiamo vivendo – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci -. I numeri dicono che lo scorso anno le bottiglie immesse sul mercato erano state il 12% in più dell’anno precedente, e ora, dopo i successi riscontrati sulla critica internazionale, stiamo facendo i conti con una nuova annata che da metà novembre a oggi fa registrare consegne per oltre 5,2 milioni di bottiglie, che equivalgono a quasi la metà dell’intera nuova produzione in commercio nel 2021”.
Traina l’export
Secondo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, in forte crescita sono segnalati in particolare i mercati esteri di sbocco della Docg, a partire dalla storica domanda statunitense che sta riaprendo la propria ristorazione. Un ruolo fondamentale lo ha giocato proprio la critica internazionale, che ha preparato il terreno e creato l’attesa per un prodotto che, commercialmente parlando, rappresenta un ‘must have’ per i collezionisti, gli appassionati e l’alta ristorazione statunitense e di tutto il mondo.