Dal 14 al 21 maggio via alle Anteprime di Toscana. Ma per il Brunello di Montalcino potrebbe essere l’ultima.
Il Consorzio infatti da tempo chiede alla Regione di potersi svincolare dalla manifestazione che coinvolge anche Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano e Nobile di Montepulciano. “Vorremmo – spiega Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino – anticipare la nostra anteprima, Benvenuto Brunello, alla fine dell’anno, prima che esca la nuova annata: penso a novembre ma al momento non abbiamo nessuna data. Inoltre vorremmo che la partecipazione dei giornalisti fosse più selettiva rispetto ai 140 che arrivano con le Anteprime di Toscana”. Le prove generali del “divorzio” sono forse state fatte quest’anno: causa pandemia le Anteprime di Toscana sono state rinviate a maggio, ma a Montalcino si è deciso di non rinunciare alla presentazione dell’annata 2016 (5 stelle come la 2015) realizzando a marzo Benvenuto Brunello Off, evento ristretto (forse anche un po’ triste), con grandi degustazioni di giornalisti, blogger, sommellier e buyer ma senza i produttori. Da visitare eventualmente in azienda.
#ilvinononsiferma
“Con Benvenuto Brunello Off – aggiunge Bindocci – volevamo lanciare il segnale che il mondo del vino non si ferma nemmeno con la pandemia, sia pure seguendo scrupolosamente i protocolli di sicurezza. E’ andata bene, l’abbiamo organizzato con i nostri soldi e non vedo perché gli altri Consorzi si debbano lamentare: potevano farla anche loro. Ciò non toglie che a maggio parteciperemo, come concordato, alle Anteprime di Toscana”. Le Anteprime di Toscana senza il vino più prestigioso della regione ne subirebbero certamente un danno. E la Regione che fa? Nessuna risposta per ora: ieri l’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi era impegnata in giunta e oggi è in visita al Consorzio della finocchiona. “Saccardi è un assessore capace e che ha voglia di fare – osserva Bindocci – Le ho comunicato da qualche settimana il nostro proposito ma finora non c’è stato seguito. Noi siamo sempre disponibili a sederci a un tavolo con gli altri consorzi e con la Saccardi per cercare di realizzare insieme un cambio di passo. Ma indietro non si torna”.
Emanuele Scarci