Il presidente di FederVini commenta in esclusiva i dati presentati oggi. “La Francia rimane irraggiungibile”
(Sandro Boscaini)
“L'export sta andando bene, il mercato interno è in una fase di stallo, ma c'è ottimismo”.
Così il presidente di FederVini Sandro Boscaini commenta i dati dello studio presentato a Milano sull'export dell'industria enologica italiana che comprende non solo il vino, ma anche bevande alcoliche e distillati e che vale 7,3 miliardi. “Il dato è interessante – dice Boscaini – e se analizziamo il dato riferito solo al mondo del vino, ci accorgiamo di come l'export sia trascinato dalle bollicine, Prosecco in testa”.
La ricerca presentata da Federvini evidenzia che le esportazioni hanno raggiunto i 7,3 miliardi e il saldo commerciale ha registrato un avanzo di 5,8. Di questi i Vini di uve contribuiscono con 5,4 miliardi di export e 5 miliardi di surplus commerciale. L'Italia nel 2015 (ultimi dati disponibili) si è posizionata al secondo posto nel mondo per saldo commerciale in Vini di uve in bottiglia e in Vini Spumanti, e prima in assoluto in Aceti, Liquori, Vermouth e Amari, secondo l'Indice Fortis-Corradini elaborato per conto della Fondazione Edison che calcola le eccellenze competitive nel commercio internazionale in base al saldo commerciale.
“L'export italiano ha avuto una flessione per delle concause che si sono verificate nel mondo – dice Boscaini – Penso al problema delle frontiere in Russia, il caso Brasile o la Cina che rimane una promessa”. Ma il mercato interno rimane in stallo: “Attenzione a leggere i dati in maniera corretta – spiega Boscaini – perché questi non contengono ancora quelli estivi e, come mi dicono gli operatori, quest'anno dal punto di vista turistico per l'Italia è stato un vero record di presenze. E questo significa due cose: un aumento del consumo interno del vino e, magari, anche un aumento dell'export visto che ci si immagina che i turisti che bevono in Italia delle cose buone poi vigliano acquistarle anche nei loro paesi”.
Francia dunque irraggiungibile per l'Italia: “Su certi prodotti non c'è storia – dice Boscaini – Lo champagne si vende a 24 euro al litro, il Prosecco a 4 e questo dà più o meno la dimensione del valore dei prodotti francesi rispetto a quello italiano. Come valore non siamo ai loro livelli, ma credo che questo dipenda da noi. Dovremmo prendere coscienza della qualità che riusciamo a produrre e soprattutto farla pagare in maniera adeguata. Credo che potremmo agevolmente scavalcare colossi come Stati Uniti e Australi a e posizionarci subito dietro la Francia”
Ma Boscaini lancia una stoccata: “L'ho sempre detto che il binomio vino e turismo è fondamentale – dice il presidente – ma questo le istituzioni non lo hanno capito. Questo perché il turismo appartiene ad un ministero ed il vino ad un altro e non hanno mai fatto sinergia”.
Per quanto riguarda i dati presentati oggi, nel 2015 il Veneto si è confermato la principale regione italiana esportatrice di Vini e bevande alcoliche con oltre 2 miliardi di euro di valore dell'export, segue il Piemonte con 1,4 miliardi, in leve calo rispetto al 2014 (-0,8%), la Lombardia con 1 miliardo di export e la Toscana con 930 milioni), entrambe in crescita. Valori importanti sono registrati anche dal Trentino Alto Adige e dall'Emilia Romagna, rispettivamente 542 e 370 milioni di euro.
Chiusura di Boscaini: “Dieci miliardi di export? Non è un sogno, ma serve migliorare il nostro sistema per essere competitivi nel mercato globale, soprattutto nella promozione”.
C.d.G.