di Gianni Paternò
Le temperature globali vanno inesorabilmente aumentando in tutto il mondo provocando cambiamenti lenti e gravi, ulteriormente condizionati dalla tropicalizzazione degli eventi meteorologici.
In questa mutazione climatica l’agricoltura sta subendo profondi cambiamenti. L’ha capito il mondo del vino francese che non volendo cedere lo scettro del primato sta studiando il modo di ovviare a questi veloci mutamenti che lo minacciano.
È di questi giorni la dichiarazione di Bernard Farges, presidente del Conseil Interprofessionneldes Vins de Bordeaux (Civb) equivalente ad un nostro Consorzio di Tutela, che si propone di diffondere, migliorare e tutelare i vini della Regione, che anche se a titolo sperimentale ha proposto di introdurre dei vitigni ibridi, nella maggior parte provenienti dall’estero, anche nelle Aoc, le nostre Doc, presenti massicciamente nella regione Bordolese. Sarebbe una rivoluzione storica.
Basti pensare che la classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux, quella dei premiers crus per intenderci, risale al 1855 ed è stata modificata molto lievemente solo 2 volte. I grandi vini di Bordeaux sono fatti quasi esclusivamente di Merlot, spesso prevalente, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon per i rossi, Sauvignon Blanc, Sémillon e Muscadelle per i bianchi.
“Oggi nella Regione si vendemmia in media con 10 giorni di anticipo rispetto agli anni ‘80. – ha precisato Bernard Farges – Il riscaldamento climatico deve essere preso urgentemente in considerazione per non trovarci impreparati in avvenire. Riflettiamo che il Merlot, uno dei principali vitigni dei vini di Bordeaux, che si vendemmia per primo, soffre particolarmente questi cambiamenti”.
Da ciò la richiesta ufficiale da parte del Civb all’Institut national des appellations d'origine (Inao), l’organismo che in Francia sovrintende a tutte le Aoc, di introdurre vitigni ibridi anche di provenienza estera nei disciplinari delle tante Aoc Bordolesi e di studiarne gli effetti per 8 anni in collaborazione con l’Institut national de la recherche agronomique (Inra).
Se l’immutabile vino francese cambierà sarà una vera rivoluzione. Dovremo già immaginarci come diventerebbero i vari Château Margaux, Château Cheval Blanc, Château Lafite, introducendo queste novità.