Da qualche giorno la Sicilia è attraversata da un fronte di maltempo che sta creando parecchi disagi e danni. La situazione più preoccupante nel messinese.
Gli ultimi acquazzoni hanno provocato danni ingenti all’azienda vitivinicola Cambria che si trova a Furnari in provincia di Messina. Ma sono decine le aziende “messe in ginocchio” dalle piogge intense di queste ore. Tra queste, come detto, l’azienda vitivinicola Cambria, divenuta famosa negli anni per i suoi vini ricavati da vitigni autoctoni come Mamertino e Nocera. Cambria, che produce vini dal 1864, è diventata simbolo di promozione e storia del territorio. La cantina e i suoi 30 ettari di vigneti, sono stati brutalmente colpiti dal maltempo e non è stato finora possibile fare una stima economica dei danni. Lo scenario che si è presentato agli occhi dei due proprietari Nino e Franco Cambria era a dir poco devastante. Parte del vigneto è stato spazzato via dall’acqua che ha portato con se detriti e devastazione. La strada di campagna che sovrasta l’agro furnarese è divenuta un fiume in piena, racconta il direttore generale dell’azienda. Ci sono ancora difficoltà ad accedere alle tenute poiché le vie rurali sono del tutto inagibili.
La stessa problematica è stata riscontrata nei pressi della cantina. Difatti la via che la costeggia si è tramutata in un canale di circa un metro di altezza che in breve tempo ha raggiunto la sede principale delle attività. Il risultato? Trenta centimetri di fango e il suo cattivo odore hanno reso inutilizzabili circa 25 delle 140 barrique presenti sul luogo. I proprietari hanno saggiamente deciso di dismetterle per non esporre a rischio la buona riuscita del loro vino. Anche le pareti della cantina sono zuppe d’acqua e fanghiglia. Ci sono attualmente quindici persone che lavorano ininterrottamente per rimettere in sesto l’attività ripulendola da cima a fondo. Nella cantina erano conservate bottiglie antiche, anche risalenti al 1976. Il punto vendita è momentaneamente chiuso. Wine tour e visite sono stati sospesi a data da destinarsi. Si suppone che ci vorranno almeno altri dieci giorni per riportare tutto alla normalità, cominciando dalle strade che garantiscono l’accesso alle tenute. La comunità ha mostrato solidarietà nei loro confronti.
Ambra Cusimano