Wine writer italiani e stranieri votano le aree del vino su cui puntare oggi e domani. E si conferma la ricchezza del nostro Paese
(I vigneti di Barolo)
Barolo, Etna e Campania. Un grande classico oggi più che mai sulla cresta dell’onda; un terroir emergente che conferma il momento d’oro; una regione intera su cui accendere i riflettori e che meritatamente potrebbe uscire da un oblìo durato troppo tempo.
Sono i tre territori italiani del vino che risultano i più votati da una giuria formata da giornalisti ed esperti italiani e stranieri. Cronache di Gusto ha così voluto rinnovare il sondaggio realizzato due anni fa per conoscere i nomi dei territori del vino su cui scommettere nel breve futuro. E senza troppe sorprese tra i più citati c’è Barolo, la piccola area delle Langhe rinvigorita dal riconoscimento Unesco (che per la verità si estende anche a Roero e Monferrato) come paesaggio del vino che diventa patrimonio dell’Umanità e oggi di grandissimo appeal per nutrite schiere di investitori stranieri.
E del Barolo da bere se ne parla ormai sempre più come un’icon-wine che è quanto dire. Torna l’Etna, il piccolo areale attorno al vulcano più alto d’Europa da dove emergono vini che hanno ormai folgorato la critica enologica di tutto il mondo rischiando di oscurare un po’ i progressi della Sicilia tutta. Anche due anni fa l’Etna risultò il terroir su cui in molti si sentirono di scommettere. Previsione azzeccata visto che ancora oggi il trend di interesse è immutato. E tutto è in tumultuosa crescita se si guarda a qualche numero: dal valore dei terreni cresciuto in una decina di anni anche del 700/800 per cento al numero delle aziende che è passato rapidamente da una dozzina (tante erano quelle presenti quindici anni fa) ad oltre ottanta. Davvero tanto per una zona che produce appena l’1 per cento del vino siciliano. E il percorso di crescita sembra non arrestarsi.
Poi Barolo ed Etna in termini di piacevolezza e di caratteristiche organolettiche sembrano rappresentare bene quella tendenza di chi oggi nel vino cerca soprattuto finezza ed eleganza. E poi c’è la Campania, la cantina dell’impero Romano, una regione che presenta una biodiversità sul vigneto davvero straordinaria, forse l’area dove si producono i bianchi più complessi e longevi della Penisola. Anche la Campania vive dunque il suo momento di gloria. Piace e ci scommettono i giornalisti italiani e quelli stranieri che cominciano a conoscerla. Un interesse che va oltre a quello di zone più note come l’Irpinia che si fa bere col Fiano e col Taurasi e che puntaad altre aree della regione. Magari meno note e sempre capaci di colpire per diversità e profondità. A leggere le risposte dei giornalisti e degli esperti c’è tanto altro ovviamente. Per gli stranieri è più facile individuare grandi aree, per gli italiani si va più nel particolare. Ma emerge una ricchezza di risposte che davvero fotografa una complessità e una moltitudine di territori che può tenere testa a quella dei francesi.
C.d.G.
Tutte le risposte dei giornalisti al nostro sondaggio
Pedro Ballesteros Torres – MW Decanter, Spagna
Basilicata (Vulture), Conegliano (Prosecco), Etna
Gigi Brozzoni Guida Veronelli
Etna, Marche, Alto Adige
Bernard Burtschy, Le Figaro
Etna, Soave, Gattinara
Carla Capalbo Decanter
Colli Bolognesi (pignoletto), Collio, Etna
Daniele Cernilli Doctor Wine
Barolo, Montecucco, Valle Isarco
Ian D’Agata Vinitaly International Academy
Gattinara, Etna, Lessona
Anna Di Martino annadimartino.it, Corriere Economia
Abruzzo, Puglia, Chianti Classico
Gianni Fabrizio Gambero Rosso
Oltradige, Barolo, Irpinia
Luciano Ferraro Corriere della Sera
Franciacorta, Montalcino, Soave
Antonio Galloni Vinous
Chianti Classico, Barolo, Campania
Bruno Gambacorta Rai Tg 2 Eat Parade
Val d’Aosta, Colli Euganei, Salento
Giancarlo Gariglio Slow Wine
Boca, Carso, Cirò
Andrea Gori Business People
Bolgheri, Carso, Campi Flegrei
Lingzi He TasteSpirit, Cina
Etna, Campania (Fiano) Garda
Monica Larner The Wine Advocate
Montalcino, Campania, Maremma
Martin Liwen Hao Decanter Shanghai
Barolo, Montalcino, Taurasi
Alessandro Masnaghetti Enogea
Chianti Classico, Verdicchio, Barolo
Sergio Miravalle La Stampa
Monferrato, Cinque Terre, Sardegna (Malvasia di Bosa)
Claire Nam (WineOK Corea)
Gattinara, Trento, Campania (Benevento)
Anna Scafuri Rai Tg 1
Valpolicella, Colli Euganei, Cilento
Emanuele Scarci Il Sole 24 Ore
Valpolicella, Vittoria, Montefalco
Luzia Schrampf Der Standard Austria
Vittoria, Campania, Friuli
Jean Charles Viens (Vinitaly International Academy Hong Kong)
Taurasi, Etna, Franciacorta
Enzo Vizzari L’Espresso
Lessona, Abruzzo, Scanzano (Morellino)
Monty Waldin (Decanter, GB)
Emilia Romagna, Salento, San Gimignano