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Scenari

Baglio di Pianetto, arriva Dante Bonacina da Ca’ del Bosco: “Prima cosa? Razionalizzare i vini”

15 Maggio 2023
Dante Bonacina Dante Bonacina

Dalla franciacortina Ca’ del Bosco alla siciliana Baglio di Pianetto. Dopo 6 mesi di pausa, Dante Bonacina, 56 anni, di cui 25 anni trascorsi in Ca’ del Bosco, s’insedia al vertice della cantina di Santa Cristina Gela, di proprietà della famiglia veneta Marzotto, ramo degli eredi del Conte Paolo. “Baglio di Pianetto è stata per 25 anni il distributore di Ca’ del Bosco in Sicilia – ricorda il neo amministratore delegato – Con il Conte Paolo ci conoscevamo bene. I suoi eredi mi hanno chiamato per affiancare i giovani che vogliono dare una svolta a questa azienda. Molti pensano all’Etna, ma qui a Santa Cristina, vicino a Piana degli Albanesi e a 650 metri di altezza, è un paradiso”. La proprietà dei Marzotto nell’isola comprende tre tenute (Baglio di Pianetto, Tenuta Baroni ed Etna) e oltre 100 ettari di vigneti, con una produzione di 800 mila bottiglie e circa 5 milioni di euro di fatturato.

Nuovo corso
Quale la nuova strategia? “Baglio di Pianetto non sarà il copia e incolla di Ca’ del Bosco – premette Bonacina – In questa azienda si sono avvicendati diversi amministratori, ciascuno con il proprio punto di vista che ha lasciato una traccia. Dalla mia analisi è emerso che la prima cosa da fare è razionalizzazione l’assortimento dei vini: abbiamo tantissima roba, troppa. Dobbiamo concentrarci su alcune referenze identitarie di Baglio di Pianetto e di Tenuta Baroni a Noto, inoltre dobbiamo meglio mettere a fuoco il progetto dell’Etna che sembra guidato più dalla necessità dell’assortimento che da una convinzione precisa”. Contestualmente, l’ex direttore commerciale di Ca’ del Bosco intende guidare una forte rivalutazione della qualità oltre che una revisione dei nomi (meno difficili da ricordare) dei vini “per meglio portarli fuori dalla Sicilia”.
Tuttavia la debolezza della domanda e il picco dei prezzi di questo avvio di 2023 non è la migliore condizione per impostare cambiamenti e crescita. “I nodi stanno venendo al pettine e tutti stiamo facendo i conti con gli ordini in portafoglio – dichiara Bonacina – ma dobbiamo andare avanti. In questi mesi, si sono sgonfiate le previsioni legate alla premiumizzazione della grande distribuzione, alla quale non ho mai creduto e non ho mai dato spazio quando ero in Ca’ del Bosco. Come sono in crisi anche quei modelli di business adottati da grandi aziende che hanno fatto shopping di cantine in varie regioni, in una parola le aziende ombrello come ce ne sono tante nel nord Italia. Queste iniziative della moda altalenante, nate per fare massa critica alla fine conducono a offrire vini di qualità medio-bassa. Mentre non tramonta mai il modello di chi fa della qualità e dell’eleganza un tratto distintivo”.

Qualità, qualità, qualità
Tradotto che significa per Baglio di Pianetto? “Che vorremo tornare a fare vini di château. Rispolverare il sogno del Conte Paolo e guardare meglio a quello che arriva nel bicchiere. Fare attenzione al valore percepito dal consumatore. E’ una sfida”. Il percorso professionale di Bonacina non si ferma a Santa Cristina Gela. Prima di assumere l’incarico con Baglio di Pianetto ha fondato Swot, una società di consulenza e di supporto commerciale per le aziende del vino. Quanti giorni alla settimana è a Santa Cristina Gela? “Tre giorni fisicamente presente – risponde Bonacina -, ma in realtà sono impegnato 7 giorni su 7”. Non contento il top manager sta per intraprendere con un produttore marchigiano una collaborazione che lo porterà ad avere un ufficio anche a Milano. “Non posso fornire altri particolari perché non ho ancora firmato, ma la cosa si fa” conclude.