La produzione agricola e biologica è fortemente a rischio in Italia come in altre parti del mondo.
L'attività umana e anche i cambiamenti climatici, come già rivelato dai monitoraggi di questi ultimi anni, stanno “erodendo” le terre e gli ecosistemi naturali. Il degrado è in continuo avanzamento, lo conferma l'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale del Cnr. I dati mostrano uno scenario critico soprattutto in Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Ma adesso il peggioramento è più netto nelle regioni del centro nord. Toscana, Emilia Romagna e Pianura Padana, dove si concentra gran parte dell'eccellenza agroalimentare ed enologica nazionale, stanno subendo un repentino inaridimento. Condizione non rosea a cui si aggiunge piovosità estrema e irregolare. I terreni sono sempre più vulnerabili. Le colture a rischio.
Nel mondo sono ben 2 miliardi gli ettari interessati dal declino della situazione idrometeorologica. Colpite l'84% delle aree agricole. Dal 16 al 18 settembre a Pisa si mostreranno gli ultimi dati e le prospettive per quanto riguarda la condizione dell'ambiente e la produttività dei territori, in occasione di Geoitalia 2013, l'incontro organizzato dalla Federazione italiana scienze della terra.