“Dare vero valore al vino e ai territori” è stato il filo conduttore del 76esimo Congresso nazionale Assoenologi che si è tenuto al Brixia Forum di Brescia alla presenza dei massimi esperti della vitivinicoltura italiana. Tra gli ospiti d’eccezione anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e l’europarlamentare Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Entrambi insigniti del titolo di “Enologo ad Honorem” e Soci onorari Assoenologi. “Il vino e la grande varietà di territori dedicati alla vitivinicoltura sono un patrimonio unico e inesauribile del nostro Paese. Sono la nostra vera miniera d’oro che deve essere ancor più valorizzata e comunicata in Italia e all’estero così da dargli vero valore”, ha sottolineato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella – Purtroppo il mondo del vino spesso deve confrontarsi con delle criticità importanti, a volte a causa di fenomeno meteorologici avversi, altre per volontà dell’uomo. L’anno che si sta concludendo è stato particolarmente pesante sotto vari aspetti”.
“Meteorologicamente parlando – ha detto ancora il presidente Cotarella – in questo 2023 abbiamo affrontato stagioni assolutamente uniche, in senso ovviamente negativo, che sono state causa di gravi malattie patogene che hanno portato a un importante calo della produzione nel centro sud Italia. Anche i mercati non ci hanno riservato grandi soddisfazioni anche a causa delle continue tensioni sugli scenari internazionali. Infine, cosa più grave, il vino è finito ripetutamente sotto attacco, in particolare sul fronte della salute, con Paesi europei, su tutti l’Irlanda, che hanno promosso l’introduzione di etichette sanitarie per evidenziare i pericoli dell’alcol. Una follia che abbiamo a più riprese evidenziato, gli scienziati lo hanno più volte ripetuto: bere in modo consapevole e moderato fa bene alla salute. A fronte di tutto questo, noi enologi siamo sempre più i paladini della difesa del vino. Siamo in prima fila nei vigneti e in cantina per fronteggiare le difficoltà dettate dal meteo e siamo sempre pronti a contrastare tesi e affermazioni di tutti quelli che non vogliono bene al mondo del vino. Ma siamo anche professionisti che lavorano a favore del marketing del vino, perché l’enologo del presente è una figura imprescindibile nella filiera della vitivinicoltura che, senza di noi e a tanti produttori illuminati, sarebbe ferma ancora a 60 anni fa”.
Il ministro Francesco Lollobrigida così si è espresso nel corso del suo intervento al Congresso Assoenologi: “L’impegno del Governo è di sostenere le nostre eccellenze, i nostri prodotti di punta, tra cui certamente il vino che, malgrado qualcuno tenti di demonizzare, è un’eccellenza che attraversa la storia, fa parte della nostra alimentazione da millenni e siamo un popolo che vive a lungo e quindi dire che il vino non sia un prodotto di qualità è un errore. Dobbiamo raccontarlo e spiegarlo. Qui abbiamo esempi di produzioni di qualità. Va assunto con moderazione e questo è ovvio, ma bisogna spiegare che il vino italiano è fatto con cura, con rispetto per l’ambiente, del lavoro, della ricerca e dell’innovazione”. Sul tema del cambiamento climatico, il ministro ha sottolineato come il Governo “stia andando incontro agli imprenditori agricoli perché non solo resistano, ma migliorino il loro prodotto e la loro produzione e lo abbiamo fatto anche quest’anno aumentando in maniera sostanziale i fondi per l’agricoltura. Proprio ieri abbiamo annunciato che raddoppiano i fondi per il settore agricolo, passando da 3,5 miliardi a 7 miliardi di euro. Rafforzare uno degli asset prioritari della nostra economia, quello enogastronomico, era uno dei nostri obiettivi principali”.
Sul fronte delle etichettature, il ministro ha spiegato che l’intento è di “lavorare per etichette sempre più chiare e non condizionanti come il Nutriscore, che cerca di eliminare alcuni prodotti a vantaggio di altri. La chiarezza non ci spaventa, perché raccontare come producono i nostri agricoltori e come i nostri enologi consigliano il metodo migliore per trasformare e rendere il vino sempre più un’eccellenza e raccontare come i nostri cuochi svolgono il loro lavoro, è garanzia di successo per i nostri prodotti – ha detto ancora Lollobrigida – Non abbiamo niente da nascondere, però non vogliamo che qualcuno utilizzi le etichette per allontanare i prodotti italiani dal mercato per avvantaggiare altri che spesso, invece, hanno un processo di trasformazione ben lontano da quello che nei millenni abbiamo costruito grazie alle contaminazioni di questa piccola parte del mondo, ma che contiene biodiversità, storia, arte e ovviamente prodotti di eccellenza”.
L’europarlamentare Paolo De Castro ha voluto evidenziare che sul fronte della etichettatura per i vini “non c’è nessuna nuova norma a riguardo. Per il momento – ha ribadito – a livello europeo, il rischio di un’etichettatura sanitaria con scritto “Nuoce gravemente alla salute” non c’è. C’è purtroppo, invece, una norma irlandese che abbiamo osteggiato e vediamo se l’Irlanda la applicherà, ma sottolineo ancora che a livello europeo non ci sono nuove norme che riguardano l’etichettatura di prodotti alcolici. Si sta invece parlando dell’entrata in vigore, il prossimo 8 dicembre, del regolamento Ocm, Organizzazione comune di mercato sul vino, che prevede l’indicazione delle calorie e non altro”.
Durante la due giorni congressuale, Assoenologi, come da tradizione, ha assegnato dei Premi speciali a chi si è particolarmente distinto nella valorizzazione e comunicazione del mondo vino. Il Premio per la migliore ricerca italiana è andato a Piergiorgio Comuzzo, professore associato del Dipartimento di scienze agroalimentari dell’Università degli studi di Udine. Il Premio ricerca applicata è andato ad Antonio Tirelli, professore di Enologia ed enochimica presso le Università di Milano e Torino e presidente del corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell’Università degli studi di Milano. Il Premio comunicazione Italia se lo è aggiudicato Daniele Cernilli, giornalista enogastronomico. Il Premio comunicazione internazionale è andato a Kerin O’Keefe, scrittrice e giornalista statunitense.