Riccardo Cotarella: “Asurdo che sia imposto il periodo dall'1 agosto al 31 dicembre. Il clima sta cambiando e se ne deve tenere conto. Chiederemo al ministro di modificare questa parte specifica del Testo Unico”
“Magari faremo un po' come Don Chisciotte e i mulini a vento, ma noi speriamo di fare un po' di rumore per far comprendere il nostro punto di vista”.
Parla così Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi spiegando la richiesta di audizione fatta al ministro delle Politiche agricole e ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato per una modifica al Testo Unico della vite e del vino (legge 238/2016). In particolare il passaggio che recita: “Il periodo entro il quale è consentito raccogliere le uve ed effettuare le fermentazioni e le rifermentazioni dei prodotti vitivinicoli è fissato dall'1 agosto al 31 dicembre di ogni anno”. Limitazione che, in considerazione dell’ormai frequente variabilità climatica e per le particolari condizioni locali e peculiarità della nostra realtà viticola nazionale, rischia di compromettere il regolare processo produttivo oltre ad essere un elemento burocratico aggiuntivo. “Come Assoenologi – spiega Cotarella – vorremmo che il periodo di vendemmia sia a discrezione di ogni regione, che potrà decidere in base alle proprie esigenze. Ci sono regioni che non possono raccogliere prima dell'1 agosto. Ma come si fa? Il clima sta cambiando, ed è evidente. In pochi giorni può cambiare tutto nell'uva e nel vino. E i mercati non ce lo perdonerebbero. Credo che questa sia un'imposizione legale fatta da burocrati che non hanno tenuto conto, magari in buona fede, delle esigenze dei produttori”.
Già lo scorso anno la questione era stata affrontata e alcune Regioni avevano emanato deroghe seppur con interpretazioni diverse tra le diverse Amministrazioni. Quest’anno la questione si ripropone e addirittura, da parte di alcune Regioni, ci sono contrarietà a emanare tali autorizzazioni. Assoenologi ha chiesto pertanto un tempestivo intervento del legislatore che, anche se di difficile concretizzazione per la vendemmia che sta per cominciare, sarebbe un segnale per tutto il settore ed eviterebbe spiacevoli disagi a breve e negli anni a venire. Considerata l’importanza che il settore vitivinicolo rappresenta nell’intera economia nazionale e per la necessità, sempre più sentita, di strumenti, anche legislativi adeguati, con questo atto Assoenologi conferma la propria professionalità e attenzione al comparto e, pur condividendo lo spirito del Testo Unico, ritiene, come affermato dal presidente Cotarella, “che le norme, in un settore specifico come quello del vino, dovrebbero tenere in maggiore considerazione le istanze reali degli operatori coinvolti” e continua così il suo monitoraggio al fine di incentivare una reale semplificazione burocratica del settore.
C.d.G.