C’é un nuovo commissario alla guida dell’Associazione regionale degli allevatori.
Alessandro Chiarelli (nella foto) si è infatti dimesso e l’Associazione italiana ha deciso l’insediamento di Massimo Sessa che coordinerà un pool di consulenti che dovranno gestire le difficoltà economiche della sezione siciliana. “Mi sono dimesso perché ho ritenuto che fosse esaurita la mia competenza specifica – ha spiegato Chiarelli -. Quando mi sono insediato c’era una perdita di circa due milioni di euro. Ho dato una sterzata ai costi e ridotto il debito di circa un milione. Per farlo ho anche tagliato il mio stipendio”.
Il percorso di risanamento è pero ‘inciampato’ nel taglio dei finanziamenti statali. Il prossimo anno arriveranno all’associazione siciliana tre milioni in meno rispetto al 2011. “E’ chiaro che, se già avevamo questa passività ed eravamo sovraesposti rispetto ai fondi in cassa, adesso la situazione sarà molto più complicata e bisognerà anche fare un piano di esuberi – ha detto l’ex commissario -. Ho pagato fino all’ultimo stipendio ma, se dobbiamo fare solo questo e non dare servizi agli allevatori, allora il nostro compito viene meno. Non c’é bisogno di me. Il comparto sta morendo. L’Aras è da ristrutturare e io non me la sento di tagliare posti di lavoro. Ce ne sono 50 posti a rischio”.
Chiarelli parla dell’Aras come una “stipendiopoli”. “Faccio un passo indietro – ha ribadito – In questo modo non posso lavorare. Da due anni aspetto ecografi e l’apertura di un mattatoio”. Nello scorso novembre, il collegio dei revisori dei conti dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia aveva presentato esposti alla Procura di Palermo, alla Corte dei conti, al presidente della Regione e al ministro dell’Agricoltura, denunciando presunte irregolarità nella gestione commissariale dell’Aras da parte di Chiarelli. “Gli esposti non hanno avuto seguito – ha concluso – ed è stata dimostrata la mia assoluta trasparenza”.