Si sblocca il Ddl sul biologico in agricoltura dopo l’eliminazione della sostanziale equiparazione ai metodi della biodinamica, che aveva provocato proteste e polemiche, e fermato l’iter parlamentare.
Il Senato ha infatti approvato in via definitiva (e sostanzialmente all’unanimità, 95 i voti a favore, 4 gli astenuti e nessun voto contrario) la proposta di legge con le “disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Il provvedimento, che introduce nell’ordinamento la tutela del metodo biologico, è tornato al Senato per una veloce quarta lettura, dopo la modifica introdotta a Montecitorio che elimina dall’articolo 1 del testo l’equiparazione del metodo “biodinamico” a quello biologico. Sul tema, al centro del dibattito odierno in Aula, è stato presentato a prima firma della senatrice a vita Elena Cattaneo un ordine del giorno trasversale accolto dal Governo che impegna l’esecutivo a sostenere interventi legislativi per eliminare i riferimenti ancora presenti alla agricoltura biodinamica negli articoli 5 e 8 del provvedimento. La proposta di legge prevede, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo tecnico per la produzione biologica e la nascita del marchio biologico italiano; inoltre saranno predisposti un piano d’azione nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale e un piano nazionale per le sementi biologiche. Viene anche istituito il fondo per lo sviluppo della produzione biologica. Altre norme riguardano la formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
Un approvazione “importante” per Coldiretti “per rispondere alle attese di produttori e consumatori che in misura crescente si avvicinano al biologico, il quale finisce oggi nel carrello della spesa di quasi due italiani su tre (64%)”. Secondo Coldiretti “gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export. La legge prevede l’introduzione di un marchio per il biologico italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale”. “Siamo in presenza di un passaggio epocale verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e amica della salute dei consumatori. Un passo concreto verso una reale “transizione ecologica” – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia – Un traguardo da accogliere con entusiasmo perché ci permetterà di acquistare prodotti che hanno a cuore la salute e la sicurezza ambientale”.
C.d.G.