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Scenari

Per le api è ormai emergenza siccità. Carlo Amodeo: “Siamo davanti a un’annata difficilissima”

14 Febbraio 2024
Carlo Amodeo, apicoltore Carlo Amodeo, apicoltore

Il cambiamento climatico sta portando sempre più problemi all’agricoltura e anche il settore dell’apicoltura sta risentendo fortemente del disagio. Secondo Coldiretti la produzione di miele è sempre più a rischio. Si parla di 15 milioni di chili di produzione, una delle stime più povere di numero dell’ultimo decennio.

“L’assenza di pioggia – ci racconta l’apicoltore Carlo Amodeo – è il preludio di un’annata difficilissima”. La sua è una delle aziende più importanti della Sicilia a Termini Imerese, in provincia di Palermo. Fa questo lavoro dagli anni ’80, più di 40 anni insieme alle api, ma un cambiamento così forte come quello vissuto negli ultimi cinque anni non l’ha mai visto. “Le terre oggi sono troppo secche, nella nostra zona ha piovuto meno di 6 millimetri. Le api non avendo il polline e non potendo rinnovare le covate si sono indebolite molto. Abbiamo famiglie che hanno minore sviluppo”. 

Secondo Amodeo non c’è un modo concreto per poter risolvere il problema, la natura fa il suo corso e anche gli apicoltori devono adeguarsi e capire come gestire la situazione: “Tutto dipende dalla pioggia, noi esseri umani possiamo agire in tanti ambiti ma su questo non c’è nulla da fare”. 

La sua azienda produce anche gli sciami per l’impollinazione dei tunnel di colture protette come il fragole, il melone cantalupo e l’anguria. La Sicilia è la regione che più utilizza questi metodi, perché usa decine e decine di migliaia di alveari per impollinare i tunnel: “Non so – dice Amodeo – se riusciremo a sopperire alle api per l’impollinazione. Le famiglie sono sempre più deboli a causa del clima e quindi avremo una riduzione di forniture”. Grazie soprattutto al lavoro di Carlo Amodeo una specie importante come l’ape nera sicula si è salvata dall’estinzione e oggi sta avendo l’attenzione che merita. È una specie poco aggressiva e resistente al clima mediterraneo da cui si ottiene un miele molto buono se tutte le fasi della produzione sono gestite con sapienza e voglia di fare bene. Oggi l’ape nera sicula è anche un presidio Slow Food.

 

Non solo clima

I problemi per gli apicoltori non si esauriscono solo per la crisi climatica ma anche per il tipo di miele importato in Europa. La maggior parte proviene da sciroppi di zuccheri ricavati da riso e grano, contenenti additivi e coloranti. Alcune pratiche per la misurazione di zuccheri nel miele sono vietate a livello europeo. Succede quindi che la stragrande maggioranza di miele venduto a basso prezzo non sia effettivamente miele ma un accumulo di zuccheri aggiunti: “Noi apicoltori siamo costretti a vivere questa situazione, a discapito del consumatore che spende poco e mangia un prodotto definito miele pieno di zuccheri”.

Un mondo, quello degli apicoltori e della produzione di miele, che deve affrontare sempre più problemi. “Quello che più mi fa soffrire come apicoltore ed amante della natura sono gli avvelenamenti delle api e di intere porzioni di territorio legati ai diserbi e antiparassitari sempre più subdoli, (neonicotinoidi, glifosato…) al confronto dei quali il vecchio DDT potrebbe considerarsi pressoché innocuo”, conclude Amodeo.