Fare previsioni è davvero impossibile. Soprattutto in questo periodo, dove gli occhi sono sempre puntati al cielo e dove si cerca di scorgere ogni piccolo segnale di malattia o di infestazione da mosche.
In Toscana la situazione dell’annata olearia 2016 è molto complessa. Questo perché non c’è un’uniformità di pareri in tutte le zone di campagna. C’è chi non si vuole sbilanciare, per carità, c’è chi è scaramantico, c’è, però, chi racconta verità drammatiche. Come la totale assenza delle olive sugli alberi “senza nessun apparente motivo”, dice una produttrice che però ha chiesto di rimanere anonima. Siamo nel sud della regione. A nord le cose sembrano andare meglio, c’è un cauto ottimismo, ma i produttori predicano calma. “Il clima adesso sembra un po’ più favorevole, dice Andrea Fiani di Reto di Montisoni a Bagni a Ripoli in provincia di Firenze -. Non ci sono più piogge da molto tempo ormai e credo che ci siano tutti i presupposti per un ottimo raccolto. Previsioni sulla qualità? Mi sembra prematuro parlarne”.
(Andrea Fiani)
A Capannori, in provincia di Lucca c’è la Tenuta Lenzini. “Per noi questo è un anno di carico visto che abbiamo potato lo scorso anno – dice Michele Guarino – Previsioni? Positive, credo che raccoglieremo la stessa quantità dello scorso anno”.
A Pelago in provincia di Firenze, Nico Sartori porta avanti la sua Fattoria Altomena: “Ero fiducioso fino a qualche mese fa, ma ho avuto un grave attacco di mosca – dice – Siamo intervenuti con calce e rame, ma non abbiamo fatto in tempo a proteggere tutti gli ulivi. Quindi credo che raccoglierò il 20, 25 per cento in meno rispetto al nostro standard di produzione”.
(Michele Guarino con moglie e figlio)
Proprio la mosca è uno dei principali nemici dell’ulivo in Toscana: “Nelle nostre zone quando ci sono di questi attacchi non si raccoglie – dice Guarino -. E’ successo nel 2014. Abbiamo avuto un piccolo attacco a giugno, ma per fortuna non è stata dannosa”.
“Mosca a parte – aggiunge Sartori – credo che sarà una buona annata. C’è stata un’estate abbastanza secca, ma non troppo calda da uccidere la mosca. In ogni caso le olive mi pare abbiamo un buon carico fenolico”.
“Se coltivi con metodi biodinamici come facciamo noi – prosegue Guarino – è più facile che le piante possano resistere ai cambiamenti del clima improvvisi. Come tradizione, inizieremo la raccolta a fine ottobre”.
(Nico Sartori)
“Fare i paragoni con lo scorso anno mi sembra davvero impossibile – conclude Fiani – Il 2015 sarà ricordato a lungo. Ma se paragoniamo alle annate normali, quella di quest’anno dovrebbe far registrare sensibili diminuzioni. Poi vedremo quando porteremo le olive al frantoio le rese di quest’anno”.
Giorgio Vaiana
LEGGI QUI L'ANNATA OLEARIA 2016 DELLA SICILIA
LEGGI QUI L'ANNATA OLEARIA 2016 DELLA PUGLIA