La Puglia è grande. Anzi per dirla alla maniera dei pugliesi, “è lunga”. E pure tanto. E quindi fare un quadro generale parlando di olio o di vino, è davvero difficile.
Perché da Nord a Sud le cose possono cambiare totalmente. Noi, dopo aver sentito i produttori della Sicilia (leggi qui) ci spostiamo in un’altra regione italiana dove l’olio è un prodotto di vera eccellenza. E dove si attende con impazienza questa campagna olearia 2016 che non dovrebbe riservare grandi sorprese, a detta degli operatori del settore.
(Sabino Leone)
Sabino Leone, patron di Podere Montedoro a Canosa di Puglia è sicuro: “Sarà un’annata scarsa – dice – Penso circa le metà dello scorso anno, anche se, secondo me la perdita di produzione alla fine si attesterà sul 60 per cento. Ma voglio essere ottimista”. Nella zona non sono state registrate malattie, le piante appaiono sane e rigogliose, quindi la qualità sarà alta. “Il tempo però mi preoccupa – dice Leone – ma come diceva mio nonno “viviamo sotto le stelle” e quindi una grandinata, una burrasca, vento forte, sono tutte cose messe nel conto. Ovviamente incrociamo le dita”.
Calo sì, ma più contenuto per Nicola Monterisi patron dell’omonima azienda ad Andria. Secco intenso per circa 10, 15 giorni che hanno notevolmente migliorato la qualità delle olive: “Adesso qualche pioggia sarebbe la benvenute – dice Monterisi – Noi abbiamo fatto qualche irrigazione di soccorso. Ma credo che qualitativamente sarà una buona annata”.
(Nicola Monterisi)
“Fare i paragoni con lo scorso anno è impossibile – dice Grazia Barba, di Donna Oleria a Monteroni di Lecce – Nessuno di noi si aspettava simili numeri. Quest’anno si prospetta un buon raccolto, ma i prossimi mesi saranno decisivi. Spero solo che non ci siano attacchi della mosca, già registrati in qualche uliveto della zona”.
Paola Lucia Conte di Serra di chi l’ama a Martano in provincia di Lecce è molto serena: “I numeri dello scorso anno nemmeno li guardo – dice – Mi aspetto una produzione standard, i nostri soliti numeri senza né grosse perdite né grossi incrementi. Qualità buona. Il clima adesso è molto secco e senza piogge e sta aiutando la qualità dell’olio. Speriamo non ci siano grandi cambiamenti climatici”.
(Grazia Barba)
Ma Puglia è anche il binomio olio-xylella: “Guardi non mi faccia dire cosa penso – dice Monterisi – Ho un’opinione tutta mia. Ma credo che qui l’unico che ci ha guadagnato, dopo la sveglia della comunità europea, è il terreno”
“Io sono davvero incazzato – dice Leone – non solo con le autorità, ma anche con i salentini. Tutti, però, adesso dovrebbero dire la verità e spiegare perché hanno dato mandato a gente incompetente su questo settore. E’ come se un chirurgo lo mettessero a capo di un dipartimento di ingegneria. L’agricoltura in Puglia va fatta in un certo modo, per mantenere il territorio. E non hanno fatto nulla”.
“La xylella è una cosa contro cui si può fare poco – dice Barba – Non voglio addentrarmi nei discorsi su come e perché questo batterio sia arrivato da noi, dico solo che le istituzioni ci hanno abbandonato. Esistono cultivar resistenti e tutti lo sanno. Il divieto di reimpianto ci sta danneggiando. Perché anche se dovessimo perdere le nostre specie autoctone, potremmo dedicarci ad altri ulivi e continuare in tranquillità le nostre attività”.
“Quando parlo di xylella provo tanto dolore – dice la Conte – E’ stata gestita male. Ora bisogna avere pazienza”.
G.V.