E domani i soci del Consorzio convocati in assemblea per eleggere il nuovo direttivo
Ampliamento della Doc Etna sì? Ampliamento della Doc Etna no?
La domanda aleggerà durante l’assemblea dei soci convocata per domani e chiamata ad eleggere il nuovo direttivo da cui scaturiranno i vertici dell’organismo che controlla la produzione di vino attorno al Vulcano (i rumors parlano di un avvicendamento tra soci nel Direttivo).
Sull’argomento abbiamo sentito altri produttori (leggi l'articolo in questa pagina, in quest'altra, oppure in questa ancora), per capire lo stato d’animo su un argomento che potrà tracciare il futuro di una delle Doc di cui si parla tanto. Attualmente la superficie destinata alla Doc Etna è di oltre 650 ettari e la discussione verte soprattutto sull’idea di coinvolgere quei vigneti allocati ad oltre 750 metri di altitudine, prevalentemente sul versante Nord. L’argomento si dovrà affrontare internamente al Consorzio.
(Gina Russo di Cantine Russo)
“Se ne discuterà durante la prossima assemblea del Consorzio – afferma la produttrice Gina Russo di Cantine Russo – In linea generale, sarei favorevole ad un ampliamento della Doc verso l’alto, sui mille metri per intenderci, ma tutto è da valutare, con cautela. Aprendo questa porta infatti si potrebbe andare incontro a pari richieste da parte di altri territori che oggi non fanno parte della Doc Etna. Il discorso quindi richiede una valutazione accurata. Personalmente, non voglio esprimermi in maniera categorica. Tutto è da discutere”.
(Alice Bonaccorsi di Val Cerasa)
Più favorevole invece Alice Bonaccorsi di Val Cerasa: “L’ipotetico ampliamento potrebbe includere territori limitrofi che hanno delle caratteristiche molto importanti. Ciò servirà a produrre una quantità di bottiglie più ampia, rendendo più interessante dal punto di vista commerciale la Doc Etna nel mondo. Sono favorevole quindi anche se penso che dovrebbe valorizzarsi maggiormente la zona storica”.
(Walter Gazzotti di Ampelon con la moglie)
Una buona accoglienza all’idea dell’ampliamento viene dal produttore di origini calabresi, Walter Gazzotti (Ampelon), il quale afferma: “Attenti, l’ampliamento non diventi un fatto speculare legato solo all’idea di ingrandirsi. Sia utili, piuttosto, a migliorare la qualità dei vini giocando su territori e su vigneti da cui provengono ottime produzioni”.
(Marco Nicolosi Asmundo)
Il dibattito continua. Secondo Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande, a Milo, “si è manifestata soltanto una richiesta ad affrontare il tema da parte di produttori importanti, che sicuramente hanno contribuito e contribuiranno a portare avanti il nome dell’Etna. La questione ampliamento Doc Etna però è un argomento delicato e complesso e non può essere affrontato in tempi brevi. Per prenderlo in considerazione bisogna, prima di tutto, fare studi approfonditi sui suoli, sulle annate, sulle vinificazioni che vengono fatte nelle zone oggi oggetto dell’ipotetico ampliamento, e valutarne soprattutto le ripercussioni a lungo termine; bisogna capire se c’è la necessità di introdurre altri vitigni, se ampliare verso le quote più alte e/o più basse. Insomma, è un argomento che, a mio avviso, necessita di anni e anni di studio”.
Francesca Landolina