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Scenari

Anche per l’extravergine siciliano il 2014 sarà un anno da dimenticare

17 Ottobre 2014
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di Gianni Paternò

L’olivo costituisce per l’Italia e specialmente per la Sicilia un fattore di produzione e di economia molto importante.

Già l’annata scorsa non è stata delle migliori sia per quantità che per qualità per cui si sperava che col 2014 le condizioni fossero più favorevoli. Purtroppo le aspettative sono andate deluse e andrà a finire che addirittura si rimpiangerà il raccolto dell’anno scorso.
 
E poichè in tutta Italia si cercano olive e olio da comprare i prezzi subiranno un forte incremento. Si spera che i controlli siano efficaci affinchè produttori poco onesti non siano portati a spacciare per olio italiano quello proveniente da altre nazioni specie extracomunitarie dove di qualità ce n’è ben poca.
Ci siamo fatti raccontare l’annata da produttori sparsi in tutta l’isola: Trapani, Menfi-Castelvetrano, Messinese occidentale, Licata, Chiaramonte Gulfi.
 
Tutti sono stati concordi nell’affermare che quest’anno le condizioni meteorologiche sono state sfavorevoli in tutta l’isola a cominciare dal periodo tra aprile e giugno quando si passa dalla fioritura all’alligagione in cui spuntano i piccoli frutti. Il caldo umido di quel periodo ha fatto sì che in molte zone la fruttificazione sia stata ridotta ed ha favorito inoltre lo sviluppo di quegli insetti che provocano i maggiori danni alle olive: Tignola e Mosca olearia.


Mosca dell'olivo

Le drupe pertanto sono state invase dalle larve e danneggiate pesantemente, buona parte è caduta precocemente, quella che arriva al raccolto è di non buona qualità sia per l’oliva da mensa che da olio. Ad aggravare la situazione si ci è messa un’estate arida e molto calda, che ha dato il colpo di grazia specie a chi non ha impianto di irrigazione, cioè la maggior parte dei coltivatori. Più passa il tempo e più olive cadono a terra o più sono danneggiate dalle larve per cui ormai c’è la corsa a portarle ai frantoi che da molti giorni sono intasati di lavoro 24 ore su 24.
Specialmente i piccoli produttori, coloro che producono l’olio per la famiglia, vendendone poco, subiscono i maggiori danni in quanto oltre a non avere impianto di irrigazione non hanno effettuato alcun trattamento o sono intervenuti quando il danno ormai era fatto. Addirittura molti di questi stanno rinunciando ad effettuare la raccolta.


Tignola dell'olivo

Per fortuna i danni sono limitati per quei produttori abituati a fare olio di qualità, per cui sono avvezzi a seguire attentamente le vicende agronomiche in campagna e ad intervenire in maniera preventiva o comunque nel periodo giusto. Qualche problema in più lo stanno avendo i produttori che operano in regime biologico in quanto non hanno potuto usare fitofarmaci e prodotti di sintesi.
In particolare i produttori hanno detto:
 
Francesco Pellegrino, Terre di Shemir, Trapani: Mentre l’80% dei piccoli produttori non sta effettuando la raccolta, noi stiamo magnificamente limitando i danni perchè abbiamo curato la potatura annuale ed operato in prevenzione con i corretti trattamenti. E’ assurda la politica dei sussidi per ettaro a chi fa biologico in quanto si premia chi non fa niente in campagna e addirittura nemmeno raccoglie, mentre chi lavora con competenza e notevoli oneri non ha niente.
 
Accursio Alagna, Cooperativa La Goccia D’oro, Menfi (Ag/Tp): Per i nostri 1.100 soci la produzione rispetto al 2013 sta avendo una riduzione di oltre il 35%. Il nostro staff tecnico ha guidato al meglio i soci, purtroppo molti di essi non hanno effettuato i trattamenti consigliati quindi anche la qualità globale è diminuita. Col nostro marchio Feudotto commercializzeremo solo il meglio della produzione conferita per cui saremo in grado di garantire un olio di qualità.
 
Adele Giaconia, Olio di Colonna, Reitano (Me): Con le opportune cure colturali cerchiamo di ottenere produzioni annue pressappoco costanti, comunque la diminuzione di olive c’è stata anche perchè operiamo in regime biologico e non possiamo utilizzare i normali fitofarmaci. Per fortuna ci stanno dando ottimi risultati i trattamenti con caolino, un prodotto minerale naturale che è riuscito a limitare l’attacco della mosca.
 
Giulia Di Vincenzo, Terre di Landro, Licata (Ag): Nonostante che con le potature, l’irrigazione e le concimazioni cerchiamo di avere produzioni costanti, quest’anno stiamo avendo un calo del 50%. Per fortuna i tempestivi trattamenti hanno limitato fortemente la presenza della mosca per cui almeno la qualità è rimasta pressappoco la stessa.
 
Sebastiano Salafìa, Frantoi Cutrera, Chiaramonte Gulfi (Rg): Il 2014 risulta una delle peggiori annate che ricordi nonostante che il nostro frantoio abbia iniziato precocemente già dal 21 settembre e stia lavorando giorno e notte. La diminuzione è del 40% però le nostre olive e quelle che acquistiamo, avendone seguito lo sviluppo in campo, saranno con qualità quasi alla pari con l’anno precedente.
 
Ai nostri lettori consigliamo di rivolgersi a produttori di qualità, di cui un parziale elenco trovate QUI in quanto sono quelli che abbiamo già recensito nella nostra rubrica l’Olio della Settimana e che possono garantire una reale attenzione per ottenere le migliori caratteristiche per il loro extravergine.