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Scenari

Amarone “vola” sui mercati internazionali: l’export segna + 10 per cento

03 Febbraio 2018

Vola l'Amarone sui mercati internazionali, con una crescita in valore del 10% nel 2017 e con il 68% dei volumi complessivi del Re della Valpolicella destinati all'estero. 

Lo rileva, al Sustainable Wingrowing summit – alla vigilia di Anteprima Amarone – l'indagine annuale svolta dall'Osservatorio Vini della Valpolicella e curata da Nomisma-Wine Monitor su un campione rappresentativo di imprese produttrici. Luce verde su tutti i principali mercati di destinazione, a partire dalla Germania (+30%) che con quasi un quarto delle vendite rappresenta il principale sbocco per l'Amarone. Bene anche gli Usa (+10%), mentre Svizzera e Regno Unito segnano incrementi vicini al 5%. Tra gli sbocchi secondari è alto il gradimento nei mercati asiatici, con Cina e Giappone che crescono del 15%. “In un anno non facile per il segmento dei rossi fermi italiani – ha detto la direttrice del Consorzio tutela vini Valpolicella, Olga Bussinello – l'Amarone conferma il suo forte appeal sui mercati internazionali, complice da una parte la ripresa economica, dall'altra una maggior forza commerciale del nostro tessuto imprenditoriale e del nostro brand. Una buona notizia, che ci permette di festeggiare quest'anno le nozze d'oro della denominazione nella consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta”.

Ma la sorpresa più rilevante arriva dal mercato interno, che chiude il 2017 in grande ascesa (+20%), trainato dall'aumento dei consumi fuori casa. In Italia infatti la Gdo detiene un ruolo marginale nella distribuzione di Amarone (25% la quota, per un valore peraltro in crescita di quasi il 13%), mentre ristorazione ed enoteche assorbono assieme il 60% del mercato interno. Infine, la vendita diretta, grazie anche al significativo incremento di turisti in Valpolicella, cresce quasi il doppio della media regionale di arrivi dal 2009 al 2016 (+54%). Secondo le elaborazioni Nomisma-Wine Monitor l'Amarone ha prodotto lo scorso anno un giro d'affari pari a circa 355 milioni di euro. La Valpolicella, con 7994 ettari vitati e circa 2300. aziende produttrici, è la più grande Doc italiana tra le 20 che festeggiano i cinquant'anni della denominazione nel 2018.

C.d.G.