(Matteo Lunelli)
di Michele Pizzillo
Si affidano all’uomo delle bollicine, dopo quello del caffè, le 110 migliori imprese dell’alta industria culturale e creativa che nel 1992 hanno costituito Altagamma.
Per il triennio 2020-2022, infatti, sarà Matteo Bruno Lunelli, presidente e ceo delle Cantine Ferrari, a guidare le imprese di Altagamma, che rappresentano una produzione di 115 miliardi di euro, pari al 6,85% del pil (prodotto interno lordo) italiano e impiegano 402.000 addetti. Lunelli subentra ad Andrea Illy e sarà affiancato da un consiglio di amministrazione che vede la presenza di nomi che non hanno bisogno di presentazione: da Santo Versace a Leonardo Ferragamo, da Claudio Luti (Kartell) a Lamberto Tacoli (Perini Navi), da Paolo Zegna a Stefano Domenicali (Lamborghini), da Giovanni Geddes da Filicaja (Frescobaldi) a Nerio Alessandri (Technogym), da Serge Brunschwig (Fendi) a Fabio d’Angelantonio (Loro Piana), da Giuseppe Fontana (Villa d’Este) a Bob Kunze-Concewitz (Campari), da Carlo Mazzi (Prada) a Maurizio Zanella (Ca’ del Bosco).
Chiare le linee guide del nuovo mandato di presidenza che Lunelli ha riproposto poco prima di assumere l’incarico. Così, partendo dalla certezza che nel 2023 un consumatore su due del lusso sarà asiatico, e la crescita sarà quasi totalmente guidata da Millennial e Generazione Z, che stanno ridisegnando l’industria con la loro spiccata sensibilità verso approcci autentici, sostenibili e culturalmente inclusivi “sarà necessario reinterpretare il modo di fare impresa, innovare prodotti e modalità di comunicazione”. E, aggiunge “Il Made in Italy” continua ad avere uno straordinario potere evocativo legato ai nostri territori, al nostro saper fare e al nostro stile di vita. Tuttavia, gli scenari macroeconomici richiederanno alle aziende Altagamma di saper intercettare un nuovo consumatore, che sarà sempre più asiatico, giovane, digitale e attento ai valori di cui la marca è ambasciatrice. Internazionalità, sostenibilità e contemporaneità sono dunque i tre pilastri strategici che ispireranno le nostre attività nei prossimi tre anni”.
Entrando nei dettagli, per supportare le strategie internazionali dei soci, Altagamma consoliderà e amplierà il proprio network di relazioni nei principali mercati. Dopo Olanda e Cina, proseguirà il progetto degli Altagamma Club, che riunisce nei diversi Paesi i manager delle aziende associate, con l’obiettivo di identificare progetti congiunti e nuove opportunità di narrazione dello stile di vita italiano, in collaborazione con Ambasciate e Consolati. Sarà inoltre ampliata la rete degli Altagamma International Honorary Members, imprese e istituzioni che promuovono in varia forma il bello, buono e ben fatto del nostro Paese nel mondo. Infine, per attrarre turisti di fascia alta affinché si innamorino del nostro stile di vita, continuerà il progetto Altagamma Italian Experiences, itinerari ed esperienze che includono visite esclusive alle aziende socie. Poi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Onu, per Altagamma la Corporate Social Responsibility è un elemento imprescindibile per le aziende di eccellenza, con un impatto economico e non solo reputazionale. L’associazione offrirà opportunità di scambio di best practice e affiancherà i soci in programmi di trasformazione verso modelli di business sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e di governance.
Infine, la contemporaneità che deve divenire un elemento intrinseco del Made in Italy tanto quanto la tradizione e l’identità culturale. La sfida del futuro sarà dunque la capacità di innovare e di intercettare le nuove generazioni, in particolare sfruttando i canali di comunicazione digitale. Altagamma sarà impegnata nell’analisi di questi fenomeni con ricerche e iniziative dedicate come l’organizzazione di un rinnovato Digital Day. Per indagare i futuri trend della creatività e approfondire le opportunità derivanti dai macro-cambiamenti in corso, prosegue anche il progetto “Next Design Perspectives”, che giunge alla terza edizione. Importante, secondo Lunelli, è la passione che metteremo nel raccontare i nostri prodotti, nella narrazione del territorio e delle sue ricchezze artistiche e storiche per attirare sempre di più l’interesse del visitatore colto. Insomma, prima di tutto empatia per avere la certezza che la narrazione colpisce favorevolmente.