Brindisi con le eccellenze dei vini di Orvieto e altri vini italiani alla Camera dei Deputati, a Roma, per festeggiare l'attesa approvazione finale del Testo Unico del Vino da parte del Parlamento.
Il Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani, affiancato dall'Ufficio di Presidenza, ha infatti colto l'occasione del tradizionale scambio di auguri di fine anno con i componenti della Commissione, con i rappresentanti del mondo agricolo nazionale e con gli esponenti della stampa, per sottolineare l'importanza della definitiva approvazione del Testo Unico del Vino, un provvedimento che rende il vino italiano sempre più forte e all'avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che condensa in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti.
Proprio per sottolineare il risultato storico conseguito con questo dispositivo, tappa cruciale del percorso di innovazione e semplificazione burocratica che si sta portando avanti nel nostro Paese anche nel rilevante settore del vino Made in Italy, il presidente Sani ha voluto che la supremazia nazionale in questo settore fosse rappresentata da una delle più antiche produzioni enoiche nazionali, il vino di Orvieto, che ha avuto origine sin dai tempi degli Etruschi.
“La presenza dei vini della Rupe per un evento significativo e storico, in una sede così prestigiosa come Palazzo Montecitorio – ha detto Riccardo Cotarella, presidente dell'Unione Mondiale degli Enologi e coordinatore del Comitato scientifico del progetto Orvieto diVino – testimonia emblematicamente come la nobiltà del vino prodotto nell'intera Penisola abbia tradizioni molto lontane, ben radicate nel territorio al punto da diventare espressione trainante per altre attività, a partire da quelle gastronomiche, artistiche e turistiche, in un tutt'uno che vuole riporre l'intero Paese al centro dei flussi internazionali”.
Gli ha fatto eco Vincenzo Cecci, presidente del Consorzio Vino Orvieto, il quale nell'accompagnare i vini della Rupe ha espresso “viva soddisfazione e anche profonda emozione, non solo per Orvieto ma per l'intera Umbria, per la missione di rappresentare in sede istituzionale l'enologia italiana, che ormai è ai vertici di quella mondiale. Un incarico che ci impegna ancora di più a migliorare ulteriormente le nostre eccellenze e a riconquistare le posizioni internazionali del passato per dare davvero lustro al lavoro dei produttori e dei loro collaboratori ed esaltare un territorio meraviglioso e antico”.
Non è la prima volta che i prodotti del Consorzio Vino Orvieto sono presenti nelle sedi istituzionali. Avevano infatti fatto da cornice all'evento che il Pontificio Consiglio della Cultura e l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede avevano organizzato a Palazzo Borromeo, nel settembre scorso, riunendo alcuni economisti internazionali, tra cui un premio Nobel 2015, per discutere di “economia di comunione”.
Alla cerimonia a Palazzo Montecitorio erano presenti molte personalità del mondo dell’agricoltura e del vino, oltre a l’on. Luca Sani, Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, Vincenzo Cecci e Enzo Barbi, presidente e vicepresidente del Consorzio Vino Orvieto; Patrizia Marin, responsabile comunicazione del Consorzio Vino Orvieto e Riccardo Cotarella, presidente dell'Unione Mondiale degli Enologi e coordinatore del Comitato scientifico del progetto “Orvieto diVino”.
C.d.G.